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Yemen - Tragedia a evento di beneficienza

Assadakah News Agency - La associazione italo-araba Assadakah esprime tutto il proprio cordoglio e la vicinanza alla popolazione stremata dello Yemen, dove le conseguenze di povertà, sofferenza, fame, guerra, causano tragedie ancora maggiori. E’ il caso dell’evento di beneficienza che in un attimo si è trasformato in una tragedia, con la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 300, diversi dei quali in condizioni disperate.

Migliaia di persone si erano raccolte nel quartiere di Bab al-Yemen della capitale Sanaa, dopo aver saputo che alcuni commercianti avrebbero distribuito 5000 riyal yemeniti (circa 9 euro) a chi ne aveva bisogno. La folla che si è formata in breve, ha causato la tragedia, poco prima dell’Eid Al-Fitr, la festa musulmana che segna la fine del mese sacro del Ramadan. Durante questo periodo, le persone che possono permetterselo sono tenute a distribuire la “zakat”, una forma di beneficenza rivolta alle persone più bisognose. La strage è avvenuta mercoledì 19 aprile all’esterno di una scuola nel pieno centro della capitale.

Le versioni dei testimoni sono contrastanti: c’è chi afferma che le persone che si erano recate sul posto si spingevano e si arrampicavano una sull’altra, con la paura di non riuscire ad accaparrarsi l’elemosina. Altri sostengono che le forze Houthi avrebbero sparato in aria colpi di arma da fuoco per provare a controllare la folla, colpendo un cavo elettrico e provocando un’esplosione, che avrebbe scatenato il panico. Altri ancora sostengono che gli Houthi avrebbero aperto il fuoco in seguito all’inizio della calca per lasciare spazio al fine di soccorrere le persone in difficoltà. Non si è potuto perciò accertare le ragioni della ressa.

I funzionari Houthi hanno incolpato gli organizzatori dell’evento accusandoli di distribuire denaro casualmente senza alcun coordinamento con le autorità. Il ministero degli Interni degli Houthi ha poi dichiarato di aver arrestato i due commercianti e avviato un’indagine.

Il ministro dell’Informazione del governo yemenita riconosciuto internazionalmente, Moammer al-Eryani, ha affermato: “Coloro che hanno la responsabilità dell’incidente sono quelle persone che hanno saccheggiato il cibo dalle bocche degli affamati, hanno imposto restrizioni alle organizzazioni internazionali di soccorso, hanno impedito a commercianti e filantropi di distribuire elemosine ai bisognosi, hanno saccheggiato la zakat e hanno imposto tasse e imposte illegali”.

Rispondendo alle accuse di non essersi coordinati con le autorità Houthi, i due commercianti hanno affermato che i ribelli hanno cercato di vietare la distribuzione di denaro affinché fossero loro a gestirla. Questo allo scopo di ottenere la khums, una forma di tassa vigente nelle società sciite. Poco dopo la disgrazia, l’Autorità generale per la zakat, appunto gestita dai ribelli Houti, ha annunciato che doneranno alle famiglie delle vittime un milione di riyal (circa 2mila euro), mentre i feriti, con lo scopo di coprire le spese mediche, ne riceveranno 200mila (circa 400 euro). Per molti, però, questa iniziativa sarebbe solo un modo di aggradare l’opinione pubblica.

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