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Yemen - Preistoria, il mistero dei siti megalitici nella Tihâma

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi
I megaliti di Tihāma
I megaliti di Tihāma

Patrizia Boi (Assadakah News) - La Tihâma. è una regione costiera dello Yemen che si estende lungo il Mar Rosso. È una pianura arida e calda, con una vegetazione scarsa e un clima desertico. La regione è abitata principalmente da pescatori e agricoltori che coltivano datteri, cotone e cereali. La Tihâma. è anche un importante centro di commercio, con diverse città portuali che si affacciano sul Mar Rosso.

Tihâma
Tihâma

La regione è nota per la sua bellezza naturale, con spiagge incontaminate, dune di sabbia e montagne spettacolari, ma è anche ricca di storia, con numerosi siti archeologici che testimoniano l'antica presenza umana nella regione. Tra le sue sabbie e le sue pianure semidesertiche, emergono imponenti monumenti in pietra che sfidano il tempo e le intemperie: i megaliti della Tihâma. Queste strutture enigmatiche, risalenti alla tarda preistoria, rappresentano una finestra unica sul passato preistorico dello Yemen e contribuiscono a una comprensione più profonda delle dinamiche sociali, economiche e culturali delle prime comunità umane nella regione.


La tarda preistoria è un periodo equivalente a ciò che molti esperti definiscono "Età del Bronzo". Questo periodo, che rimane mal definito, inizia nel terzo millennio a.C. e persiste fino all'avvento dei regni dell'Arabia meridionale intorno al IX secolo a.C. Nel campo dell'archeologia yemenita, è stata posta molta enfasi sul periodo "sud-arabico" o storico, e alcune regioni geografiche sono state studiate più ampiamente di altre.


Un paesaggio costellato di monoliti

© 1997 by the Archaeological Institute of America archive.archaeology.org/online/news/yemen.html
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I megaliti della Tihâma si ergono silenti testimoni di un passato lontano, come sentinelle di pietra, essi vegliano su una terra antica, custodi di segreti millenari. Essi sono costituiti da grandi blocchi di pietra, spesso di forma irregolare, eretti in posizioni strategiche lungo i wâdî, i corsi d'acqua che solcano la regione, dove l'acqua è vita. Queste pietre raccontano di un popolo ingegnoso, capace di domare la terra e di plasmarla a propria immagine. Sono il simbolo di un legame profondo con il territorio, di una conoscenza intima dei suoi ritmi e delle sue risorse.


La loro presenza, imponente e discreta al tempo stesso, suggerisce un'organizzazione sociale complessa, una cooperazione tra gruppi che va oltre la semplice sussistenza. Sono l'impronta di una comunità che si riconosce in un progetto comune, che celebra la propria unicità attraverso queste opere monumentali.


Gli archeologi, come moderni esploratori del tempo, si addentrano in questo paesaggio costellato di monoliti, cercando di decifrarne il linguaggio muto. Ogni pietra, ogni frammento di vaso, ogni strumento di lavoro è un tassello di un mosaico che va componendosi lentamente. La loro presenza suggerisce che le comunità preistoriche della Tihâma avessero sviluppato strategie ingegnose per sfruttare le risorse idriche e gestire il territorio in modo sostenibile.


Questi monumenti, nati dalla mano dell'uomo in un'epoca che precede la scrittura, sono molto più che semplici blocchi di pietra, sono il canto muto di una comunità, l'eco di un'identità che si è scolpita nel paesaggio, testimonianze di abilità tecniche e ingegneristiche, ma anche le prime espressioni di identità comunitaria e offrono una visione delle prime interazioni umane con il paesaggio e la domesticazione dello spazio. La loro costruzione, che implica un notevole sforzo collettivo, suggerisce l'esistenza di una certa forma di organizzazione sociale e cooperazione tra gruppi. La presenza di tali strutture lungo i wâdî indica che le comunità preistoriche della Tihâma avevano sviluppato un forte legame con il territorio e una profonda comprensione delle sue risorse.


Un viaggio nel tempo attraverso la ricerca archeologica

© 1997 by the Archaeological Institute of America archive.archaeology.org/online/news/yemen.html
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La scoperta e lo studio dei siti megalitici della Tihâma sono oggetto di un crescente interesse da parte degli archeologi. Le ricerche sul campo, condotte con metodi rigorosi, mirano a svelare i misteri legati a queste antiche strutture e alle persone che le hanno costruite. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce strumenti in pietra, resti di animali e altri manufatti che forniscono informazioni preziose sulla vita quotidiana e sulle attività economiche delle comunità preistoriche della regione.


Un patrimonio da proteggere e valorizzare


I megaliti della Tihâma rappresentano un patrimonio culturale di inestimabile valore, testimonianza di un passato ricco di storia e di significato. La loro conservazione e valorizzazione sono una sfida importante, soprattutto in un contesto di crescente urbanizzazione e sviluppo economico. È fondamentale proteggere questi siti dalla distruzione e dal degrado, promuovendo al contempo la ricerca archeologica e la diffusione della conoscenza sul loro significato.


I siti megalitici della Tihâma: posizioni strategiche e sviluppo nel tempo

© 1997 by the Archaeological Institute of America archive.archaeology.org/online/news/yemen.html
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Lungo i principali wâdî (fiumi) della Tihâma, in posizioni strategiche all'inizio o alla fine dei delta, sono stati identificati sette siti megalitici. La loro distribuzione è particolarmente evidente lungo i wâdî Zabid e Rima', dove troviamo siti "gemelli" in punti cruciali.


Questi siti gemelli suggeriscono una pianificazione precisa del territorio e una possibile divisione di compiti tra insediamenti vicini. La loro posizione strategica, spesso in prossimità di risorse idriche e vie di comunicazione naturali, indica l'importanza di questi luoghi per le comunità preistoriche.


Esempi specifici di siti megalitici


situato a circa un chilometro dalla costa attuale, probabilmente un importante centro di scambio commerciale e culturale. b) al-Jarahies: situato nel punto in cui il fiume si divide, suggerendo un controllo strategico del territorio e delle risorse idriche.

Wâdî Rima': a) Walî am-Khamsa e b) Am-Khamsa Banî al-Kabûs, situati su un ramo del fiume, forse insediamenti agricoli o legati alla pastorizia. c) al-Kashawba': situato dove il fiume si apre a delta, suggerendo un controllo delle vie di comunicazione fluviali e marittime.


Sviluppo nel tempo e datazione dei siti

© 1997 by the Archaeological Institute of America archive.archaeology.org/online/news/yemen.html
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Questi siti megalitici fanno parte di insediamenti molto più estesi, probabilmente abitati continuativamente per un millennio. Ciò suggerisce una lunga tradizione di insediamento umano nella regione e una continua evoluzione delle comunità che vi abitavano.


Le datazioni ottenute dal sito di al-Midamman suggeriscono che i megaliti risalgono a un periodo compreso tra la fine del III millennio a.C. e l'inizio del II millennio a.C. Queste sono le date più antiche finora accertate per i megaliti della Tihâma e coincidono con la comparsa di altri monumenti in pietra con caratteristiche megalitiche nello Yemen.


Tuttavia, il sito di al-Midamman ha subito anche una fase di riutilizzo dei megaliti, con la costruzione di altre strutture con fondamenta costituite da queste pietre. Queste strutture più recenti sono datate tra il 1300 e il 900 a.C. e sono contemporanee di elementi architettonici simili trovati in un sito a nord di Aden.


Questo suggerisce una continua evoluzione del sito nel corso dei secoli, con diverse fasi di costruzione e riutilizzo dei megaliti con possibili contatti culturali e commerciali con altre regioni dello Yemen.


Un futuro di scoperte e di conoscenza


La ricerca sui megaliti della Tihâma è un campo in continua evoluzione, con nuove scoperte e interpretazioni che arricchiscono la nostra comprensione del passato preistorico dello Yemen.


Esistono difficoltà concrete dovute alla grave erosione che ha ridotto molti siti al livello di semplici spargimenti di materiali, e altri sono invisibili a causa della sedimentazione. Inoltre, il clima insopportabilmente caldo e umido, e le stagioni ventose la rendono un luogo estremamente difficile in cui lavorare.


Gli archeologi continuano a studiare queste antiche strutture, cercando di svelare i loro segreti e di ricostruire la storia delle comunità umane che le hanno costruite. Ma la Tihâma è un libro di pietra da decifrare, ma anche un paesaggio vivo, plasmato da secoli di storia, segnato da sfide ambientali e da trasformazioni sociali.


I megaliti, muti testimoni di un passato glorioso, ci ricordano che la nostra identità è radicata in un territorio che merita rispetto e cura. Il futuro della ricerca archeologica nella Tihâma si preannuncia ricco di promesse, con la possibilità di scoprire nuove testimonianze del passato e di approfondire la nostra conoscenza delle prime civiltà umane nella regione.





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