Assadakah Roma News - L’inviato speciale per lo Yemen delle Nazioni Unite, Hans Grundberg (foto), sta discutendo con le parti belligeranti nel conflitto yemenita una possibile tregua per il mese sacro musulmano del Ramadan il prossimo aprile. I ribelli sciiti dello Yemen, gli Houthi, hanno definito l’iniziativa proposta da Grundberg “un passo positivo”.
Il 20 marzo, l’ufficio di Grundberg ha dichiarato che l’inviato dell’Onu aveva incontrato il capo negoziatore degli Houthi e funzionari dell’Oman a Muscat, per discutere le consultazioni e gli sforzi delle Nazioni Unite per affrontare la situazione umanitaria in Yemen, compresa una possibile tregua durante il Ramadan. Il 21 marzo, il portavoce degli Houthi, Mohammed Abdussalam, ha dichiarato: “Vediamo le richieste dell’inviato delle Nazioni Unite per una tregua umanitaria come un passo positivo”.
Oltre a proporre una tregua, il 19 marzo, le Nazioni Unite avevano accolto con favore l’iniziativa del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) di tenere consultazioni in Arabia Saudita per sostenere gli sforzi dell’Onu per raggiungere una soluzione politica in Yemen. Il GCC voleva invitare i ribelli sciiti dello Yemen e altri partiti yemeniti per consultazioni a Riad dal 29 marzo al 7 aprile prossimi. Il GCC è composto da Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti (UAE) e ha sede a Riad. A tal proposito, gli Houthi avevano dichiarato che avrebbero accolto con favore colloqui con la coalizione a guida saudita se la loro sede fosse in un Paese neutrale, inclusi alcuni Stati del Golfo, e che la priorità fosse revocare le restrizioni “arbitrarie” ai porti yemeniti e all’aeroporto della capitale Sanaa.
Riyadh guida una coalizione di Stati intervenuta nel conflitto yemenita a fianco del governo del presidente, Rabbo Mansour Hadi, il 26 marzo 2015, contro gli Houthi. La coalizione è formata da Arabia Saudita, UAE, Sudan, Bahrain, Kuwait, Qatar, Egitto, Marocco, Giordania e Senegal. Al momento, l’accesso aereo e marittimo allo Yemen è controllato dalla coalizione guidata da Riyadh che afferma che sono necessarie restrizioni per prevenire il contrabbando di armi. La coalizione interazionale a guida saudita, intervenuta nel conflitto yemenita il 26 marzo 2015, ha dapprima annunciato che le forze di difesa aerea dell’Arabia Saudita avevano intercettato e distrutto nove droni lanciati dagli Houthi verso il Regno a Jazan, Khamis Mushait, Taif, Yanbu e Dhahran al-Janoub. Successivamente, la coalizione ha anche riferito che gli Houthi hanno attaccato un impianto di distribuzione di prodotti petroliferi di Aramco a Jeddah, provocando un incendio in uno dei serbatoi. L’incendio è stato tenuto sotto controllo senza provocare feriti o vittime.
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