Assadakah Roma News - Rashad Al-Alimi sostituisce Rabbo Mansour Hadi come nuovo presidente dello Yemen, con il sostegno dell’Arabia Saudita e provati legami con Al-Islah, partito politico yemenita collegato alla Fratellanza Musulmana, e uomo del nuovo equilibrio fra il regno Saudita e gli Emirati Arabi.
Il Consiglio Presidenziale, al quale Hadi aveva delegato il potere lo scorso 7 aprile, comprende sette vice-presidenti. Fra questi Aidarous al Zubaid, leader del gruppo separatista del sud, organismo del Consiglio di Transizione Meridionale appoggiato dagli Emirati Arabi Uniti. Sono membri dell’organismo anche lo sceicco Sultan al Aradah, potente governatore della provincia di Marib, ricca di risorse energetiche, e Tariq Saleh, leader delle milizie filo-governative e nipote del defunto presidente Saleh che ha stretti legami con gli Emirati Arabi Uniti. Importante elemento è il fatto che nel Consiglio Presidenziale è stato trovato un equilibrio tra la componente filo-saudita e quella emiratina. Riyadh ha annunciato di mettere a disposizione del Consiglio Presidenziale 3 miliardi di dollari per la ricostruzione e lo sviluppo dello Yemen.
Hadi ha trasferito la capitale dello Yemen da Sana’a ad Aden, nel sud del Paese, alla fine del 2014 e a seguito dell’occupazione della capitale da parte degli Houthi, i ribelli sciiti appoggiati dall’Iran. Il passaggio del testimone da Hadi a Alimi è stato favorito dalla storica tregua di due mesi, entrata in vigore il 5 aprile, fra Houthi e coalizione internazionale a guida saudita. Il passo successivo dopo la tregua potrebbe essere la ripresa dei negoziati interrotti a Stoccolma nel dicembre 2018.
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