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Yemen – Mar'ib, la chiave per la soluzione della guerra

Redazione Assadakah - La regione yemenita di Ma’rib, situata a Est della capitale Sana’a, è teatro, da circa 15 mesi, di una violenta offensiva. Questa è stata lanciata dai ribelli Houthi, i quali sono stati accusati di voler risolvere militarmente la guerra civile in Yemen. Tuttavia, è lo stesso gruppo sciita che continua a subire le perdite maggiori, pari a circa 1.100 combattenti in una sola settimana, secondo quanto riportato da fonti filogovernative.

Mentre il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) ha riferito, il 19 ottobre, che circa 10.000 bambini yemeniti sono stati uccisi o mutilati in Yemen da marzo 2015, le tensioni nel governatorato di Ma’rib si acuiscono di giorno in giorno. La coalizione internazionale a guida saudita ha riferito, il 18 ottobre, che circa 150 combattenti ribelli sono stati uccisi nelle ore precedenti, nel corso di 38 operazioni condotte soprattutto nel distretto di al-Abadiya e nelle aree circostanti, nella regione di Ma’rib. Nonostante ciò, gli Houthi sono stati esortati dal proprio leader, Abdul Malik, a continuare a combattere, nel quadro di una lotta “legittima” che continuerò fino a quando non verrà revocato l’assedio dalle forze yemenite e dai propri alleati.

Dal 21 settembre, gli Houthi hanno imposto un duro assedio proprio ad al-Abadiya, che ha lasciato “migliaia di persone in una situazione miserabile”, secondo quanto riportato dall’inviato dell’Onu, Hans Grundberg. I circa 35.000 civili sono stati invitati a recarsi verso aree più sicure, mentre gli Houthi sono stati accusati di aver commesso crimini contro l’umanità, violando le norme internazionali ed umanitarie. Il direttore dell’Unità esecutiva per l’amministrazione dei campi profughi a Ma’rib, Saif Muthanna, ha affermato che l’escalation militare ha provocato lo sfollamento di 3.000 famiglie dai distretti meridionali nell’ultimo mese, mentre centinaia di famiglie sono tuttora bloccate ad al-Abadiya.

L’assedio in tale distretto si colloca nel più ampio quadro dell’offensiva a Ma’rib, lanciata dai ribelli Houthi nel mese di febbraio scorso, con l’obiettivo di espugnare una regione strategica, ultima roccaforte dell’esercito yemenita nel Nord del Paese, che si ritiene possa rappresentare un punto di svolta per il conflitto yemenita. Come riferito ad al-Jazeera da un comandante delle forze filogovernative, la regione, in realtà, si è trasformata in un “focolaio di logoramento” per il gruppo sciita. Fino ad ora, gli Houthi sono riusciti a creare un “arco”, che si estende dai distretti di Mudaghl e Raghwan a Nord, al distretto di Sirwah a Ovest, fino a Rahba e Jabal Murad a Sud, da lui lanciano attacchi contro le forze filogovernative, a loro volta coadiuvate dalle tribù locali e dalla coalizione a guida saudita. Tuttavia, ha affermato la fonte, si tratta di attacchi in buona parte falliti.

Circa gli sviluppi delle ultime settimane, oltre ad aver preso il controllo di al-Abadiya, i ribelli hanno intensificato i propri attacchi dal distretto di Sirwah, e, in particolare, dalle aree di al-Mashjah e al-Kassara. Secondo quanto specifica al-Jazeera, i combattenti Houthi, ad oggi, distano solo 18 chilometri dalla città di Ma’rib, capoluogo dell’omonima regione. Oltre ad occupare il governatorato di al-Bayda’, il “cuore pulsante” dove l’esercito yemenita aveva lanciato una nuova offensiva il 2 luglio scorso, il gruppo sciita detiene il controllo anche dei distretti di Bayhan, Ain e Usaylan presso Shabwa e quelli di Harib e al-Abadiya nel Sud di Ma’rib. Si tratta di aree che erano state perse nel 2017 e 2018. Ora, secondo fonti locali, i ribelli dovranno affrontare una delle tribù più feroci dello Yemen, la tribù Murad, i cui membri, dopo aver perso il distretto di Harib, si sono ritirati verso Jabal Murad e Juba.

Secondo un ricercatore militare intervistato da al-Jazeera, sebbene gli Houthi abbiano mostrato maggiore determinazione e coesione interna rispetto alle forze filogovernative, i progressi ottenuti nelle ultime settimane potrebbero essere temporanei. Ad ogni modo, conquistare Ma’rib potrebbe cambiare gli equilibri di potere in un conflitto in corso da circa sette anni e consentire all’Iran, sostenitore degli Houthi, di indebolire l’influenza di Riad in Yemen. A tal proposito, un funzionario iraniano, ha affermato che la “libertà di Ma’rib” è la chiave per risolvere la crisi yemenita

Il conflitto civile in Yemen ha avuto inizio a seguito del colpo di Stato degli Houthi del 21 settembre 2014. Da allora, ad affrontarsi sui fronti di combattimento in Yemen vi sono, da un lato, i ribelli sciiti, sostenuti da Teheran, e, dall’altro lato, le forze legate al governo yemenita, riconosciuto a livello internazionale. Dal 26 marzo 2015, l’esercito filogovernativo è coadiuvato da una coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita, formata anche da Emirati Arabi Uniti, Egitto, Sudan, Giordania, Kuwait e Bahrain. Secondo quanto riferito da UNICEF il 19 ottobre, quattro bambini su 5, pari a 11 milioni, hanno bisogno di assistenza umanitaria, mentre a detta l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, 55.000 civili sono stati costretti a sfollare, nel periodo che va dal primo gennaio al 3 settembre 2021 nel solo governatorato di Ma’rib. (LUISS)

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