Assadakah News Agency - Il maggior responsabile della mortalità infantile nello Yemen oggi, non è la povertà, o la fame, bensì le mine antiuomo. E’ l’allarme lanciato da Save the Children, secondo cui, da quando è in vigore la tregua, tali ordigno continuano a mietere vittime soprattutto fra i più giovani. I dati registrati da diverse organizzazioni internazionali, confermano che lo Yemen è oggi il Paese dove sono stati posate più mine di ogni altro, con ancora oltre due milioni di mine ancora attive, soprattutto dalle milizie Houthi, e nonostante il progetto che l’Arabia Saudita sta portando avanti da 2018 per la bonifica, che è già stata eseguita su più di 43 milioni di metri quadrati di territorio.
I bambini colpiti sono aumentati in media da uno ogni cinque giorni nel 2018 a uno ogni due giorni nel 2022. Lo studio conta almeno 657 episodi di morte e mutilazione.
La maggior parte degli eventi riportati si è verificata nelle zone di al-Hodeydah, Ta’izz e Saada, aree inaccessibili durante la guerra dove ora sono abbandonati migliaia di resti inesplosi. L’aumento è dovuto al trasferimento delle famiglie in queste zone che, secondo alcuni, è del 77% rispetto ai mesi precedenti. Infatti, il senso di relativa sicurezza dato dalla tregua ha portato molti sfollati a tornare nelle aree in cui le ostilità si sono attenuate. Si tratta di zone ad alto rischio di inondazione in quanto soggette alle piogge stagionali. Insieme alle tempeste di sabbia, queste provocano la deriva e lo spostamento degli ordigni inesplosi. Su tutto il territorio sono stati identificati 428 siti per sfollati ad alto rischio di inondazione, dove sono concentrate oltre 68mila famiglie.
Secondo Save the Children, l’80% dei 4,5 milioni di sfollati dello Yemen sono donne e bambini. Non avendo l’esperienza per identificare o evitare le mine antiuomo, ne sono vittime mentre svolgono attività quotidiane. Molti di loro le incontrano mentre giocano o raccolgono legna. Come mostra il rapporto di Save the Children, le mine antiuomo e le munizioni inesplose sono protagoniste di oltre il 75% di tutte le vittime di guerra tra i bambini. Quelle che non ne hanno provocato la morte, hanno causato danni fisici, psicologici e sociali.
La situazione odierna dello Yemen rimane critica e sono pochi gli specialisti qualificati per dare aiuto e sostegno alle vittime delle mine antiuomo. Di conseguenza, molti minori non hanno accesso all’assistenza necessaria per recuperare la mobilità, tornare a scuola e reintegrarsi nella vita comunitaria.
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