Assadakah Beirut – Una iniziativa rivolta a giovani studenti costretti a interrompere la formazione musicale per le difficoltà economiche e le restrizioni legate al Covid-19, avviata dalla World Youth Orchestra e battezzata “WYO4Children”, per diffondere il linguaggio universale della musica e colmare il vuoto educativo e sociale causato dalla crisi sanitaria ed economica, contribuendo al contempo a ridurre le distanze fra le persone. Con questo obiettivo la Fondazione World Youth Orchestra torna in Libano con il progetto WYO4Children, grazie all’importante sostegno della Fondazione Cultura e Arte – ente della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele – che opera per la promozione di iniziative culturali e artistiche all’insegna della solidarietà, e dell’Istituto Italiano di Cultura a Beirut. A beneficiarne saranno sei giovani studenti di violino dai sette ai quattordici anni con alle spalle storie difficili, che di recente sono stati costretti a interrompere la formazione musicale per le difficoltà economiche e le restrizioni legate al coronavirus. Si prenderà cura di loro Ramzi Kandalaft, uno degli insegnanti che fanno parte della grande famiglia della World Youth Orchestra nel mondo. I ragazzi, originari di diverse regioni del Libano, saranno seguiti passo passo attraverso lezioni individuali, che si svolgeranno in videoconferenza fino a quando le restrizioni anti Covid resteranno in vigore. Per gli studenti sarà un’occasione preziosa per continuare il loro percorso musicale. Grazie al progetto, inoltre, il docente potrà contare su una fonte di sostentamento, restando così attivo in un periodo in cui non è possibile tenere concerti dal vivo. Sono previste 250 ore di lezione nel periodo che va da marzo 2021 a marzo 2022.
"Chi mi conosce sa che sono da sempre persuaso che le arti, tra cui la musica, svolgano un ruolo di primo piano nella crescita culturale e spirituale della persona e nella formazione della coscienza collettiva, annullando le differenze a favore dell’inclusione sociale degli individui e del dialogo costruttivo fra i popoli. – afferma il professor Emanuele, presidente della Fondazione Terzo
Pilastro – Ancor più in questo momento di crisi globale in corso, il progetto della World Youth Orchestra rispecchia in pieno lo spirito che anima l’operato della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale e della Fondazione Cultura e Arte: formare dei giovani talenti libanesi che altrimenti non potrebbero continuare a svolgere la loro attività a causa delle r
estrizioni derivanti dalla pandemia, favorendo lo sviluppo della loro creatività, e al contempo consentire ai Maestri di fare musica in un periodo in cui l’attività concertistica è sospesa. Al messaggio di armonia universale di cui la World Youth Orchestra è portatrice, si aggiunge dunque oggi quello della musica come balsamo per l’anima e simbolo della ripartenza dopo il Covid-19”.
“Ripartire dalla musica significa offrire ai giovani libanesi una preziosa possibilità di espressione, trascendendo in questo modo lo spazio ristretto in cui sono oggi confinati. La World Youth Orchestra lavora per diffondere un messaggio di pace e comprensione tra i popoli, ma qu
est’anno il nostro impegno assume un significato ancora più profondo: l’arte, cibo essenziale per l’animo umano, è infatti un potente strumento per affrontare la crisi in corso”, dichiara il maestro Damiano Giuranna, Fondatore e direttore musicale della WYO.
“Il coronavirus ha colpito duramente l’economia libanese e la nostra valuta nazionale. Come conseguenza, molti studenti non hanno più potuto pagare le rette per le lezioni di musica. Il progetto WYO4Children è esattamente quello di cui avevamo bisogno in questo momento, perché permetterà agli insegnanti di offrire lezioni gratuite agli studenti senza gravare sui bilanci delle famiglie già in difficoltà,” spiega Ramzi Kandalaft.
La World Youth Orchestra celebra quest’anno il suo ventesimo anniversario. Due volte l’anno l’Orchestra c
oinvolge circa 100 giovani musicisti di talento provenienti da importanti università, conservatori ed accademie in rappresentanza dei cinque continenti. I musicisti possono così fare conoscenza diretta di diverse culture e sperimentare modi di pensare e stili di vita nuovi. Tra il 2003 e il 2008, la World Youth Orchestra ha svolto un’intensa attività artistica all’inse
gna della pace in Paesi quali Palestina, Israele, Tunisia e Algeria. Tra il 2016 e il 2019 si è esibita in Iran, Libano, Marocco e Bosnia Erzegovina con il progetto ‘Suoni di fratellanza’. Nata il 15 settembre del 2001, a pochi giorni dai terribili attentati dell’11 settembre, dal 2002 al 2011 è stata UNICEF Goodwill Ambassador. Nel 2003 ha ricevuto la Medaglia e la Targa d’Arge
nto dal Presidente della Repubblica Italiana e nel 2016 la Medaglia Presidenziale per il progetto ‘Suoni per l'Iran’, mentre nel 2005 è stata invitata al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. Le sue attività sono coordinate dalla Fondazione World Youth Orchestra, partecipata dall’Università la Sapienza di Roma.
La Fondazione Cultura e Arte opera per la promozione, la realizzazione e la diffusione di iniziative culturali ed artistiche, sulla base dell’assunto fondamentale che l’arte e la cultura – nelle loro molteplici forme e manifestazioni – svolgano
un ruolo di primo piano nella crescita integrale della persona, nell’affermazione dei valori di condivisione e solidarietà, e nella formazione della coscienza collettiva, annullando le differenze e appianando i conflitti, a favore dell’inclusione sociale degli individui e del dialogo costruttivo fra i diversi popoli. La Fondazione è attiva nel campo delle arti visive e dell’attività espositiva, della multimedialità, dell’editoria, della musica, della poesia e della promozione ed organizzazione di convegni, tavole rotonde, conferenze, think tank. I progetti di cui è artefice contribuiscono ad accrescere l’offerta culturale attuale e a valorizzare, attraverso specifici interventi, il patrimonio artistico-culturale dell’umanità non soltanto nel nostro Paese ma anche oltre confine, con uno sguardo particolare al Mediterraneo e all’Oriente.
Comments