Paola Sireci - Miglioramento delle catene di approvvigionamento, limitare le restrizioni in materia di esportazioni, trasferimento di tecnologia per espandere la produzione dei vaccini e, in generale, un piano commerciale per far fronte alla pandemia, sono gli obiettivi dell’Organizzazione mondiale del commercio, riunitasi lo scorso 15 luglio in occasione di una riunione ministeriale per discutere un progetto di accordo per la riduzione di sussidi al commercio ittico.
Il suo direttore generale Ngozi Okonjo-Iweala, prima donna e nigeriana a ricoprire questo ruolo e in carica negli ultimi sei mesi, ha affermato che è fondamentale, in questo momento storico delicato, affrontare la questione degli accordi commerciali mondiali per affrontare la pandemia e mirare a scopi ben precisi per gli stessi. "L'organizzazione deve avere alcuni successi. Per farlo, bisogna concentrarsi molto intensamente su alcune aree” sostiene Okonjo-Iweala, la quale sostiene che è indispensabile concludere alcuni negoziati al fine di concentrarsi sul commercio ittico, in forte sovrasfruttamento.
La riunione ministeriale, tenutasi ogni due anni e rimandata nel 2020 a causa della pandemia, dovrebbe svolgersi entro la fine di quest’anno ma incerta se in modalità virtuale o fisica, tuttavia il direttore generale afferma l’importanza di un incontro dal vivo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Una grande sfida in un contesto internazionale fortemente dominato dai nazionalismi economici e dal crescente protezionismo, squilibri accresciuti dalla pandemia e che solo una potente propensione alla negoziazione può mitigare al fine di ristabilire un equilibrio commerciale internazionale.
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