Assadakah News - Questa mattina, alla redazione di Assadakah News, è arrivata una comunicazione estremamente toccante, datata 5 dicembre 2024 e indirizzata gli amici, scritta dal grande leader socialista libanese Walid Joumblatt, anima del Partito Socialista Progressista e simbolo di un Libano dal volto umano. Oggi Walid Joumblatt ha lasciato la carica di presidente del PSPL, ereditata dal figlio Taymour, e tutti in Libano certamente ricordano ancora Kamal Joumblatt, vittima di un attentato nel 1977 dietro al quale vi era la mano dell’allora dittatore siriano Assad, perché si era opposto con fermezza all’invasione del proprio Paese, come diverse altre grandi figure della storia politica del Libano, che hanno pagato con la vita per la libertà della propria terra per mano del regime sanguinario prima di Hafez Al-Assad e poi del figlio Bashar, per 54 anni di terrore.
Queste le toccanti parole di Walid Joumblatt: “…Parlo di equilibrio, di buon senso. La cosa rassicurante dell'equilibrio è che nulla si muove, ma è anche vero che basta un soffio per creare ancora disarmonia e distruggere tutto. Sono le due e mezza del mattino di giovedì 5 dicembre 2024. I combattenti della resistenza siriana, che il regime di Bashar Al-Assad definiva ribelli, dopo aver preso Aleppo sono arrivati alla periferia di Hama, città martire dove furono massacrate migliaia di persone nel febbraio 1982. Oggi ci sarà la vendetta, e sarà la fine di Bashar Al-Assad
Come sarà la nuova Siria? Esito a commentare, dato che dopo 54 anni di dittatura di Assad e degli alawiti, credo che sia alle porte una svolta importante nella storia non solo della Siria, ma di tutto il Medio Oriente. Si arriverà a un Paese unificato, oppure a una spartizione, o forse a una rinnovata guerra civile? Non si può sapere, si possono fare solo considerazioni e ipotesi, ma in ogni caso sarà resa giustizia ai martiri come Rafic Hariri, e a quelli del 14 marzo. Sarà resa giustizia alle centinaia di migliaia di vittime della repressione, e sarà fatta giustizia per le decine di migliaia di prigionieri e di persone scomparse nelle carceri, delle quali non si è saputo più nulla.
Ieri una folla è venuta a Moukhtara per deporre fiori sulla tomba di mio padre, e in serata si sono uniti a loro i sostenitori dei lavoratori siriani dove Dalia li ha ricevuti e poi Teymour.
Ieri, dopo aver atteso 47 anni, la giustizia divina si è compiuta con la caduta del potere di Assad dopo 54 anni di dittatura. La caduta di Aleppo è avvenuta giovedì 5 dicembre, intorno alle 2 del mattino. Il giorno successivo, il 6 dicembre, è la data di nascita di Kamal Joumblatt. Curiosamente, e simbolicamente, il regime siriano è crollato il giorno prima. Esiste comunque una giustizia divina, che agisce secondo regole proprie.
Ieri nel pomeriggio ho chiamato Saad Hariri dicendogli solo due parole: niente più che “Allah wa Akbar”, Dio è grande. Lui mi ha risposto con le stesse parole, e subito dopo sono scoppiato in lacrime. Sappiamo bene il significato di tutto ciò, perché il regime siriano ha invaso il Libano nel 1977 e Kamal Joumblatt ha pagato con la vita, per essersi opposto, così come Rafic Hariri nel 2005, per lo stesso identico motivo. Anche il presidente francese Emanuel Macron, al quale ho inviato un messaggio personale, ha chiamato Saad Hariri, e ha espresso gli stessi sentimenti. Speriamo che tutto questo sia di lezione per il prossimo futuro”.
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