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Immagine del redattoreAssadakah

Viaggio in Veneto: Venezia al tempo della pandemia di coronavirus



National News Agency NNA - Venezia – Talal Khrais e Letizia Leonardi - Come la maggior parte dei Paesi del mondo, anche l’Italia sta cercando di combattere il coronavirus con tutti i mezzi, le capacità mediche e in tutti i modi possibili, affrontando gli ingenti danni causati da questa pericolosa pandemia, sia in termini di perdita di vite umane che di perdite economiche, soprattutto per quanto riguarda il turismo, un settore sul quale l'Italia fa molto affidamento. La maggior parte delle entrate proviene infatti principalmente da questo settore.

La NNA, che ha girato le regioni più colpite dal virus, è arrivata anche a Venezia che rappresenta il simbolo internazionale del turismo.

Venezia, o la "città galleggiante", non è solo una delle città più particolari del mondo, ma anche una che ha la più alta concentrazione di opere d'arte e di palazzi storici. Durante il Rinascimento Venezia si trasformò nella capitale artistica d'Europa e tale rimase fino alla fine del Cinquecento. L'importanza di questa città lagunare risiede anche nella sua posizione strategica, tanto che le grandi potenze cercarono di averne il controllo, anche per il fatto che è il capoluogo di una delle più importanti regioni italiane: Il Veneto.

L’ingegnere Paolo Capuzzo, che mi ha accompagnato, nella visita, ha affermato: "La regione Veneto si distingue per il fatto di essere quella con le maggiori attrazioni più turistiche d'Italia. Si trova nel nord-est del Paese, e ha goduto dell’indipendenza per molti secoli, fino al 1797 quando fu conquistata da Napoleone. Ha subito la dominazione francese e austriaca".

Lungo l’emozionante percorso della visita lo scrittore ha aggiunto: "Il Veneto confina con zone dai paesaggi tra i più belli d'Europa (il mare Adriatico a est, il Lago di Garda a ovest, le Dolomiti a nord e il fiume Po a sud), ricche valli che si estendono fino alle Alpi. Da non dimenticare che questa regione ha importanti città come Venezia, Verona e Padova".

“NNA” ha evidenziato la calma che regnava in città, sembrava quasi un paese fantasma se non fosse stato per la presenza di alcuni turisti stranieri accanto a quelli italiani, che hanno voluto approfittare della tranquillità insolita e dei prezzi bassi per poterla visitare.

La sorpresa più grande è stata quando abbiamo notato che la maggior parte delle chiese, delle strutture sportive e dei musei vengono utilizzati come centri di vaccinazione contro il coronavirus.

Paolo Capuzzo ha commentato anche questa situazione: "L'Italia ha sviluppato un piano ambizioso per accelerare la campagna di vaccinazione contro il coronavirus e quindi ha deciso di utilizzare luoghi insoliti come chiese e musei per iniettare dosi di vaccino ai suoi cittadini ma, nonostante questo, siamo molto in ritardo perché i vaccini non sono arrivati nelle quantità richieste”.

Ha inoltre precisato, non senza una punta di rammarico, che il numero di turisti in Italia nel 2020 è sceso a 25,53 milioni di visitatori stranieri, rispetto ai 65,02 milioni registrati nel 2019: un calo di oltre il 60%. Di conseguenza i ricavi relativi al turismo internazionale, secondo i dati raccolti dalla Banca d’Italia, sono diminuiti della stessa entità, scendendo a 17,45 miliardi di euro, rispetto ai 26,85 miliardi dell'anno 2019.

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