Roberto Roggero* - Nuova ondata di vergogna, che mostra al mondo l’ambiguità e il doppiogiochismo politico dell’Italia, specialista nell'arte di tenere il piede di due scarpe, o se si preferisce, nell’utilizzo dei due pesi e due misure, a seconda della comodità politica.
L’Italia ospita il rappresentante diplomatico ufficiale della Palestina, ovvero il portavoce ufficiale di uno stato, paradossalmente non riconosciuto, la qual cosa è già di per sé una contraddizione in termini. Il nostro Paese partecipa poi al programma di sostegno per la popolazione palestinese con “Food for Gaza”, ovvero un programma di aiuti alimentari per salvare quelle stesse vite che vengono poi spezzate dalle armi italiane vendute all’esercito israeliano. E per aggiungere la beffa al danno, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani dichiara che riconoscere adesso lo Stato di Palestina sarebbe solo propaganda. Queste le parole del ministro, nel corso dei lavori del G7 a Pescara: “La reazione di Israele è stata al di là di quella che doveva essere. Lo abbiamo sempre detto che è inaccettabile quello che è accaduto con la questione Unifil (…si lo abbiamo sempre solo detto, e mai fatto nient’altro – ndr). Abbiamo sempre detto che è ora di arrivare a un cessate-il-fuoco, sia in Libano che a Gaza, né ci facciamo scrupolo di dire se ci sono cose che non condividiamo ai nostri amici israeliani, perché Israele è Paese amico, e non si può negare il loro diritto all’autodifesa (…quella difesa che a fronte di un attacco comunque estremista che ha causato circa 1.400 morti, ha scatenato una guerra genocida contro la popolazione civile palestinese e libanese con oltre 45mila morti, fra cui circa 18mila bambini, e 90mila feriti – ndr).
Tutto è partito da Hamas che voleva impedire l’accordo Israele-Arabia Saudita…in Arabia sono sciiti e Hamas pur essendo una organizzazione sciita collabora con i sunniti, cioè con l’Iran. E anche con l’obiettivo di isolare Israele di fronte al mondo. E dal Libano Hezbollah continua a lanciare missili (…forse perché le forze armate israeliane hanno aperto un secondo fronte con operazioni di bombardamento e terresti aggredendo proditoriamente lo stesso Libano? - ndr). La presenza di Israele è fondamentale per la stabilità della regione mediorientale. Pensare di estromettere Israele dal Medio Oriente è inaccettabile (…mentre sterminare la popolazione palestinese e libanese per creare il Grande Israele dall’Eufrate al Nilo è invece cosa perfettamente accettabile??? – ndr). Ribadisco la nostra posizione: Due Popoli e Due Stati. Il popolo palestinese ha diritto a un proprio Stato, ma riconoscerlo oggi è una finzione che non esiste. Bisogna prima riunificare Gaza e la Cisgiordania, e Israele deve riconoscere la Palestina, come la Palestina riconoscere Israele. Noi lavoriamo per la pace non per mettere uno contro l’altro, e credo in quello che abbiamo fatto e facciamo”.
Forse il ministro dimentica che per tale eventualità, è necessaroio che ci siano due Stati riconosciuti ufficialmente, e poi, la riunificazione di Gaza e Cisgiordania sotto l’amministrazione di chi? Forse di Israele come potenza occupante, o forse quello Stato Palestinese riconosciuto e necessario per arrivare a una soluzione che porti alla pace?
Il ministro degli Esteri si è espresso con parole che a tutti gli effetti sono espressione di indecisione, assoluta mancanza di credibilità, adozione di due pesi e due misure e soprattutto di ipocrisia politica. Una vergogna che ha il solo scopo di prendere tempo per vedere da quale parte soffia il vento, per porsi nella più conveniente posizione per salvare una faccia più sporca che mai…
(*Direttore responsabile Assadakah News)
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