Talal Khrais - A conferma del suo attaccamento a tutto ciò che la avvicina al suo Paese, l'artista algerina Karima Laraba ha partecipato ieri alla Biennale di Venezia, evento culturale mondiale inaugurato lo scorso 27 aprile, mettendo in luce le sue origini e la sua lunga carriera formativa, che peraltro rivendica con orgoglio.
Karima Laraba, che vive in Europa da 17 anni, si è formata alle Beaux Arts di Algeri, ha chiaramente incantato il pubblico molto conoscitore di Venezia. Certo, oggi è lontana dalla sua famiglia di origine, ma ad ogni occasione torna a riabbracciare la sua grande famiglia, che è l'Algeria, e racconta che la propria recente carriera artistica ruota intorno alla città di Venezia, dove vive da dieci anni.
Questa città "mi ha riconosciuto, mi ha accolto con interesse per i miei dipinti - spiega - così ho deciso di esprimervi tutta la mia vena artistica e la varietà delle mie creazioni".
Un sapiente mix di segni e paesaggi che oscilla volontariamente tra culture appartenenti a mondi lontani, tra la maschera tradizionale del carnevale veneziano e i volti espressivi del simbolismo moreschi. Il pubblico italiano sembra apprezzare le sue opere e il suo carattere ben temprato…
"Sono diventato uno specchio attraverso il quale passa l'ispirazione e quando l'emozione diventa troppo forte si trasforma in lavoro, per me è una cosa naturale e Venezia, che è la città d'arte per eccellenza, ha contribuito a far arrivare il mio messaggio fin dall'inizio".
E ad ogni vernissage, il pubblico incantato, ritiene che il potenziale fantasioso dell'artista algerina, unito al suo talento, la porterà a lasciare un segno nel mondo dell'arte, con i suoi molteplici messaggi, raccolti nei simboli ricercatissimi dei suoi quadri.
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