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Vaticano - Lettera del Papa ai Vescovi Stati Uniti 11/02/25

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi
Lettera del Santo Padre ai Vescovi degli Stati Uniti d’America, 11.02.2025
Lettera del Santo Padre ai Vescovi degli Stati Uniti d’America, 11.02.2025

Papa Francesco, lo scorso 11 febbraio, ha inviato una lettera ai vescovi degli Stati Uniti per affrontare la crisi migratoria e il recente avvio delle deportazioni di massa. Il Pontefice ha ribadito con forza la necessità di tutelare la dignità umana e di costruire una società fondata sulla solidarietà e sulla giustizia.


Migrazione e dignità umana


Il Papa ha richiamato l'episodio biblico dell'Esodo per sottolineare come la migrazione sia una realtà da affrontare con umanità e fede. Ha ricordato che persino Gesù Cristo ha vissuto l'esperienza dell'esilio e della fuga, sottolineando che «anche il Figlio di Dio ha scelto di vivere il dramma dell'immigrazione». Questa riflessione pone l'accento sulla necessità di considerare ogni migrante come una persona con diritti inviolabili.


Preoccupazione per le deportazioni di massa


Papa Francesco ha espresso forte preoccupazione per la situazione negli Stati Uniti, dove molte persone rischiano di essere espulse dal paese. Secondo il Pontefice, «l'atto di deportare persone [...] danneggia la dignità di molti uomini e donne, e di intere famiglie», mettendo in evidenza le difficoltà affrontate da chi fugge da povertà, violenza e persecuzione.


Pur riconoscendo il diritto degli Stati di proteggere le proprie comunità, ha sottolineato che la politica migratoria non deve basarsi sulla discriminazione o sulla criminalizzazione degli immigrati, ma su soluzioni che garantiscano inclusione e rispetto dei diritti umani.


Giustizia e bene comune


Il Papa ha ricordato che il vero Stato di diritto si misura dalla capacità di trattare con dignità tutte le persone, specialmente quelle più vulnerabili. Ha ammonito che «ciò che è costruito sulla base della forza, e non sulla verità dell'uguale dignità di ogni essere umano, inizia male e finirà male». Un'autentica politica migratoria deve quindi mirare all'equilibrio tra il rispetto delle leggi e la tutela dei diritti umani.


Identità e solidarietà


Papa Francesco ha poi evidenziato che l'identità di una comunità non si costruisce sulla chiusura, ma sulla capacità di accogliere. Ha esortato a superare ideologie esclusive e a promuovere un amore cristiano che «costruisce una fraternità aperta a tutti, senza eccezioni».


Un appello ai vescovi e ai fedeli


Nella sua lettera, il Papa ha riconosciuto l'impegno dei vescovi americani nel sostegno ai migranti e li ha incoraggiati a proseguire il loro lavoro pastorale. Ha poi rivolto un appello a tutti i fedeli cristiani e alle persone di buona volontà: «Siamo tutti chiamati a costruire ponti che ci avvicinino sempre di più, a evitare muri di ignominia».


L'invocazione alla Madonna di Guadalupe


Infine, il Papa ha affidato alla protezione della Madonna di Guadalupe tutte le persone che vivono nella paura e nel dolore a causa della migrazione e delle deportazioni. Ha ricordato il suo ruolo di simbolo di riconciliazione e speranza, auspicando la costruzione di una società più fraterna, inclusiva e rispettosa della dignità di tutti.


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