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Vaticano – Il Premio Nobel Nadia Murad incontra il papa e ricorda il suo rapimento


Talal Khrais, NNA Vaticano - Nadia Murad, giovane yazida, nell’agosto del 2014 fu rapita e tenuta in ostaggio da parte del sedicente Stato Islamico. Nell’attacco al suo villaggio perse sei fratelli e la madre. Per tre mesi venne abusata e resa schiava poi con la fuga ha riavuto la libertà, trasferendosi in Germania e iniziando il suo importante impegno sociale.

"Ringrazio il Papa per avermi accolto ancora una volta in Vaticano". Così la giovane Premio Nobel per la Pace, Nadia Murad, su twitter all'indomani dell'incontro in Vaticano con Francesco.

Un colloquio nel segno della stima e della riconoscenza è quello avvenuto ieri tra il Pontefice e il Premio Nobel per la Pace 2018. Si è trattato del terzo incontro tra di loro. In passato Francesco ha raccontato di aver voluto visitare l'Iraq dopo aver letto il libro di Nadia Murad, nel quale la giovane ha ripercorso il rapimento da parte dell'Isis nel 2014. Oggi il suo grazie in un tweet

"Abbiamo discusso - aggiunge - dell'importanza di sostenere gli yazidi e le altre minoranze in Iraq. Alla luce dei tragici eventi in Afghanistan, ci siamo confrontati sul bisogno di difendere le donne e i sopravvissuti alle violenze sessuali". Quel dolore di Layla, è stato fra i motivi che hanno portato Papa Francesco in Iraq lo scorso marzo. Lo ha confessato lui stesso nel dialogo con i giornalisti sul volo di ritorno a Roma.

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