Alessandro Di Bussolo - Nel suo intervento all’Assemblea generale di Caritas Internationalis, in corso a Roma fino al 16 maggio, l’arcivescovo segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede ribadisce che in un contesto geopolitico “disastroso” la catena di fratellanza delle Caritas di tutto il mondo “è più che mai necessaria”.
Oggi che la situazione mondiale non è meno complessa degli anni della Guerra Fredda, la “catena di fratellanza” che la Confederazione di Caritas Internationalis incarna “è più che mai necessaria”, per il suo impegno al servizio della pace, inseparabile “dalla promozione del bene comune per la famiglia umana”. In un contesto geopolitico “così disastroso”, nel quale “la spirito del colonialismo e altri appetiti imperiali sono tornati alla ribalta”, anche per le Caritas locali, la scelta “di partner governativi in situazioni politicamente complesse non è sempre priva di conseguenze sull'autonomia disinteressata di un’organizzazione e, più in generale, sulla presenza e sul messaggio della Chiesa”. Sono alcuni dei temi toccati dall’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede, nell’intervento che ha aperto la prima sessione di lavori della seconda giornata dell’Assemblea generale di Caritas Internationalis, in corso a Roma fino al 16 maggio, sul tema "Costruire Nuovi Cammini di Fraternità".
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