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UE – L’Europa boccia Erdogan

Assadakah Bruxelles – Il presidente turco Erdogan minaccia l’espulsione di ben dieci rappresentanti diplomatici stranieri, responsabili di avere chiesto ufficialmente la liberazione di Osman Kavalas, in una dimostrazione più che evidente di un percorso contrario ai principi richiesti per l’entrata nella UE. Una mossa che ha portato ma Commissione Europa a respingere in blocco la richiesta di Ankara di diventare membro dell’Unione. Fra gli ambasciatori compresi nella lista di Erdogan, quelli di Stati Uniti, Francia e Germania, che sostengono il non coinvolgimento di Kavalas nelle manifestazioni antigovernative di Gezi Park del 2013e nel tentativo di colpo di stato del 2016, che, secondo Ankara, sarebbero state ispirate dal miliardario statunitense George Soros.

Erdogan ha dichiarato poi che la Corte Europea dei diritti dell'uomo ha deciso di condannare la Turchia “per questo residuo di Soros” (così ha definito Kavalas), a margine del tour in Africa.

Nel frattempo però Kavalas è stato assolto dalle accuse relative alle proteste del 2013, ma la sentenza è stata ribaltata quest'anno e sommata alle accuse relative al golpe.

Bruxelles ha inferto un duro colpo alla politica estera turca: almeno per ora, di entrare nella UE non se ne parla, per una serie di deficienze in tutti i settori fondamentali: democrazia, libertà di stampa, rispetto per leggi e trattati internazionali, diritti umani. La UE critica il fatto che i poteri speciali delle autorità statali abbiano una forte influenza sulla democrazia e sui diritti fondamentali, con continue pressioni sulla società civile e l’opposizione. L'UE ha quindi fermamente condannato le iniziative unilaterali della Turchia.

Se però da un lato appare evidente che non si può immaginare di azzerare il dialogo con Erdogan, per una serie di ragioni geopolitiche e commerciali, dall'altro la Commissione UE ha messo finalmente dei paletti su principi non negoziabili.

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