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UE-CCG – Condanna unanime per la guerra in Medio Oriente

Agenzia Nova/Assadakah News - Si è concluso, a Bruxelles, il primo vertice fra l’UE e Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), che visto riunirsi i leader europei e di Qatar, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Arabia Saudita, Sultanato dell’Oman e Kuwait. Un’occasione per riaffermare la vicinanza fra l’UE e regione del Golfo, sia in termini politici che economici. “Un’opportunità di crescita, prosperità e stabilizzazione della partnership strategica e dell’amicizia duratura fra le parti”, ha dichiarato il segretario generale del CCG, Jasem Mohamed Albudaiwi. La presidente della Commissione Europea ha aggiunto che “le reciproche ambizioni delle regioni, non sono realizzabili senza la sicurezza. E’ necessario arrivare a un partenariato positivo, di ampio respiro e che dia risultati. Le nostre regioni sono complesse ed è solo attraverso il dialogo e l’impegno che possiamo ottenere risultati.

La guerra in Ucraina e quella in corso in Medio Oriente, hanno minato fondamentalmente la sicurezza regionale in Europa e nel Golfo. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere e mobilitare tutte le nostre capacità diplomatiche per fermare la pericolosissima escalation. Abbiamo bisogno di cessare immediatamente il fuoco a Gaza e in Libano. Abbiamo bisogno di proteggere i civili innocenti, l’accesso umanitario e il rilascio di tutti gli ostaggi. Solo la diplomazia può generare un percorso sostenibile per la sicurezza. La guerra è contraria ai valori universali, contro il diritto di un Paese sovrano e la sua assoluta libertà di decidere il proprio futuro”, ha concluso von der Leyen.

Al vertice ha partecipato anche la premier Meloni, che ribadito l’importanza della sua visita in Giordania e Libano di venerdì prossimo. “In questo momento la mia priorità è questo viaggio”, ha detto in un punto stampa a Bruxelles. Parole ribadite anche da Tajani, che invece si recherà in Cisgiordania e Israele. “Il nostro obiettivo è di fare pressione per il cessate il fuoco sia in Libano che a Gaza. Il nostro compito è parlare con gli interlocutori che sono direttamente interessati, per vedere cosa possiamo fare”, ha detto il vicepremier. Un vertice, quello di oggi, importante per provare a lavorare per ripristinare la stabilità globale. Queste le parole del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in apertura del vertice. “Spero che questo sia il primo di molti incontri tra le nostre regioni a livello di leader. Vogliamo più stabilità, più sicurezza. Condividiamo l’obiettivo comune di promuovere la crescita e generare maggiore prosperità per i nostri cittadini, e possiamo farlo attraverso investimenti e scambi commerciali sostenibili e lavorando insieme sulle due più grandi transizioni del nostro tempo, da un lato la rivoluzione digitale e dell’intelligenza artificiale e dall’altro la trasformazione verde delle nostre economie”, ha affermato.

“Oggi la stabilità globale è nuovamente minacciata dalla drammatica situazione in Medio Oriente, dalla guerra russa contro l’Ucraina e dalla situazione in Sudan. Queste crisi hanno causato enormi sofferenze umane. Dobbiamo quindi agire con maggiore decisione e cambiare ancora una volta il corso della storia”, ha poi concluso. Dello stesso avviso, anche l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, che ha sottolineato la necessità di rafforzare ulteriormente la cooperazione tra l’Unione europea e i paesi del Golfo. Durante il suo intervento al primo vertice l’emiro Al Thani ha affermato che i paesi del Ccg “desiderano rafforzare la partnership con le nazioni europee” e ha evidenziato che Medio Oriente ed Europa “sono interdipendenti in ogni aspetto”.

Nelle conclusioni finali, i leader hanno condannato la guerra di aggressione della Russia in Ucraina, chiedendo il rispetto della sovranità territoriale dell’Ucraina, del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, come stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite e chiedendo il ritiro delle truppe di Mosca dal territorio ucraino. Sul Medio Oriente, invece, il documento finale chiede il rilascio degli ostaggi israeliani, lo scambio con i prigionieri palestinesi e un cessate il fuoco “immediato, pieno e completo”, insieme al rispetto delle leggi internazionali e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e il ripristino dell’assistenza umanitaria a Gaza. Preoccupazioni espresse anche per la crisi in Libano. Il testo finale condanna anche gli attacchi di Israele agli avamposti Unifil, chiede un immediato cessate il fuoco e sosteniamo gli sforzi del Quintetto sul Libano, “che ha sottolineato l’importanza di accelerare le elezioni presidenziali, ripristinare l’autorità del governo libanese in tutto il Paese e attuare le riforme economiche.

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