Assadakah Yerevan - Incontro di grande importanza fra il ministro degli Esteri armeno, Ararat Mirzoyan, e l’omologo degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah bin Zayed Al Nahyan ad Abu Dhabi, che dimostra ancora una volta l’impegno del Paese del Golfo per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
Mirzoyan e Al Nahyan hanno confermato la cooperazione bilaterale in atto da oltre 25 anni, basata sui saldi legami fra i due Paesi e sottolineato che gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei partner importanti per l'Armenia nella regione.
Parlando del rafforzamento del dialogo politico e del progresso sostenibile della cooperazione, i due ministri hanno attribuito grande importanza allo svolgimento di visite reciproche ad alto livello e consultazioni regolari tra i ministeri degli Esteri dei due paesi. In questo contesto, è stata rilevata l'importanza delle attività efficaci della Commissione intergovernativa armena-emiratina.
Mirzoyan ha informato il ministro degli Esteri emiratino sull'attuale situazione nel Caucaso meridionale e sulla visione dell'Armenia per raggiungere la pace e la stabilità nella regione.
Parlando del blocco in corso da nove mesi del corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian, Mirzoyan ha sottolineato che la popolazione del Nagorno-Karabakh si trova ad affrontare gravi sfide umanitarie incompatibili con una vita dignitosa, che possono causare conseguenze irreversibili, e ha ha sottolineato la necessità dell'attuazione delle sentenze della Corte Internazionale di Giustizia nei confronti dell’Azerbaijan, oltre al rischio reale di una vera e propria pulizia etnica.
Il corridoio Lachin, unica via che collega il Nagorno-Karabakh all'Armenia e al resto del mondo, è ancora bloccato dall'Azerbaigian dalla fine del 2022. Di fatto, il blocco costituisce una grave violazione dell'accordo del 2020, secondo il quale il corridoio doveva essere preservato da truppe russe, fatto che ha determinato un raffreddamento dei rapporti fra Yerevan e Mosca.
Il 22 febbraio 2023 la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), aveva disposto chel'Azerbaijan garantisse la libera circolazione di aiuti umanitari, ma da allora l’Azerbaijan ha ignorato tale disposizione, per altro ribadita lo scorso 6 luglio, e ha installato illegalmente alcuni checkpoint sul percorso. Il blocco ha portato alla carenza di generi di prima necessità, fra cui cibo e medicinali., e ha anche interrotto la fornitura di gas ed energia elettrica al Nagorno-Karabakh, costringendo alla inattività anche diversi ospedali.
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