Assadakah News Agency - Le vittime del terremoto in Turchia e Siria arrivano a oltre 19.300, superando il bilancio del disastro di Fukushima, in Giappone. Sabato e domenica, il responsabile degli aiuti umanitari dell’Onu, Martin Griffiths, sarà a Gaziantep, Aleppo e Damasco per valutare le necessità umanitarie dopo il terremoto che ha colpito lunedì Siria e Turchia, lo ha annunciato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il quale ha inoltre insistito sulla necessità di far arrivare un maggior numero di aiuti nelle province nordorientali della Siria, controllate dall’opposizione: “Le strade sono danneggiate, le persone stanno morendo, la vita delle persone viene prima di qualsiasi altra cosa”.
L’agenzia turca per la gestione dei disastri, Ahad, fa sapere che sono state registrate quasi 650 scosse di assestamento dai due terremoti di magnitudo 7,8 e 7,6 di lunedì tra Turchia e Siria, rendendo gli sforzi di soccorso ancora più difficili e pericolosi mentre le squadre di emergenza continuano le operazioni di ricerca per eventuali altri sopravvissuti. Lo scrive il Guardian online. Le scosse di assestamento sono tremori più piccoli che seguono un terremoto più grande, nella stessa area, mentre la crosta terrestre spostata si adatta dopo la scossa principale. Diminuiscono costantemente in grandezza e frequenza secondo dati scientifici, ma possono continuare per giorni o addirittura settimane.
Intanto sale a quasi 30.000 il numero delle persone che sono state evacuate da Kahramanmaras, la provincia meridionale della Turchia vicino all’epicentro del terremoto. Lo ha reso noto con un report aggiornato sul suo sito dell’agenzia turca per la gestione dei disastri, Afad. “Alle 11,38, un totale di 28.044 cittadini sono stati evacuati dall’area del disastro, 4.607 attraverso autostrada e ferrovia e 23.437 per via aerea. Questi cittadini sono collocati nelle aree ricettive e nelle foresterie indicate dal coordinamento dei Governatorati e dell’Afad presso le province di destinazione”. Intanto il servizio stampa della Turkish Airlines ha reso noto che oggi saranno effettuati 170 voli di evacuazione dalle zone del terremoto.
Nella seduta di oggi pomeriggio il governo ha approvato la proposta del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, di dichiarare lo stato di emergenza per interventi all’estero “in ragione dell’ eccezionale sisma che ha colpito la Turchia e la Siria, che si manifesta come il più tragico evento di questo tipo a livello mondiale negli ultimi decenni, per le migliaia di vittime che ha causato, per l’alto numero feriti, dispersi e sfollati, oltre che per il numero di edifici pubblici e privati distrutti”.
Nell’ambito del comune Meccanismo di Protezione civile dell’Unione Europea, ha aggiunto Musumeci “il governo può così fare il massimo per inviare squadre di soccorso, personale e materiale sanitario, in Turchia e, dopo la richiesta di quel governo, anche in Siria. Lo stato di emergenza avrà validità per sei mesi ed abbiamo messo a disposizione la somma di 11 milioni di euro che comprende, al netto di quanto potrà essere eventualmente rimborsato dall’Unione europea, i costi che verranno sostenuti per il trasporto, l’impiego di materiali e attrezzature e gli oneri relativi al personale impegnato nelle suddette operazioni”, ha aggiunto il ministro.
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