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Turchia – Si continua a scavare fra le macerie, con emergenza bambini


(Elisa Gestri da Iskandarun) - Da Turchia e Siria arrivano ancora notizie di miracolosi salvataggi, come quello avvenuto a Dafne, nella zona di Hatay, di un uomo di 45 anni che è sopravvissuto per circa 280 ore sotto le macerie. Le vittime del devastante terremoto hanno ormai superato le 41mila, tuttavia non si perdono speranze di trovare superstiti, anche se ormai dopo diversi giorni si affievoliscono.

Oltre al numero delle vittime, vi è adesso il problema degli sfollati che hanno perso tutto, e che solo nella fascia di territorio siriano colpito dal sisma sono quasi 200mila, mentre gli aiuti umanitari sono ancora al minimo indispensabile: in una settimana, infatti, solo giunti nei luoghi disastrati solo una quindicina di camion, attraverso il valico di confine di Bab-al-Hawa, mentre altri convogli stanno arrivando attraverso il passaggio di Bab-al-Salameh, ma sono ancora solo il 25% del totale degli aiuti entrati nella zona nord-occidentale della Siria.

Nel frattempo, le formazioni fondamentaliste dell’Isis approfittano della situazione per portare attacchi, come è avvenuto a nei pressi di Palmyra, dove circa 80 persone sono state rapite e altre 65 sono state uccise con un colpo alla testa, in quella che può essere definita un’esecuzione di massa.

Le aree siriane e turche colpite dal terremoto sono abitate da circa quattro milioni di persone, sfollate qui da altre parti del Paese, che vivono spesso in insediamenti improvvisati, o in campi attrezzati per i rifugiati, privi di ogni tipo di assistenza sanitaria.

È il caso di decine di cittadine e paesini della valle dell'Oronte e quelli attorno a Idlib, capoluogo controllato dalla coalizione jihadista, cooptata di fatto da Ankara. Ha tremato anche Afrin, dove nel 2018 si era abbattuta la pulizia etnica turca a danno delle comunità curde.

Nei giorni scorsi il presidente siriano Bashar al Assad ha consentito di aprire per un periodo di tre mesi i due valichi di Bab al Salam e Al Raee, che collegano il nord-ovest della Siria con la Turchia. I valichi sono attualmente controllati dalle forze turcomanne sostenute dalla Turchia e collegano la provincia settentrionale di Aleppo con quella turca di Kilis, tra le più colpite dal sisma il cui epicentro si trova a soli 60 chilometri dal confine siro-turco.

L’emergenza causata dal terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia ha avuto un impatto devastante sulla popolazione, in particolare sui bambini, che rappresentano circa un terzo delle persone colpite, .

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