Assadakah Roma News - La carta costituzionale proposta dal presidente Saied "mina il principio dell'equilibrio dei poteri limitando le prerogative del potere legislativo e giudiziario e l'indipendenza della giustizia come fondamento della democrazia e garanzia di diritti e libertà". Questa la protesta contro la bozza della nuova Costituzione da parte della società civile tunisina e non solo. I firmatari della mozione sottolineano che la bozza di costituzione non compie un salto di qualità che trascende le insidie di quella del 2014, ma piuttosto torna indietro negando la natura civile dello Stato e abolendo il sistema dei diritti dell'Uomo come riferimento fondamentale. "Il testo in questione, secondo le associazioni, mina la nozione di cittadinanza che unisce i tunisini senza discriminazioni basate su credo, colore o genere, mantenendo il requisito che il capo dello stato sia maschio e musulmano". I firmatari, annunciando di respingere la bozza della Costituzione, e chiedendone il ritiro, dicono di mobilitarsi per compiere tutti i passi legittimi per realizzare riforme costituzionali
che rispettino la dignità delle donne e degli uomini tunisini e soddisfino le loro aspirazioni di dignità, libertà e uguaglianza. Tra le associazioni firmatarie la Lega Tunisina per i diritti umani
(Ltdh), il sindacato dei giornalisti tunisini (Snjt), l'Organizzazione tunisina contro la tortura, il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes), la Coalizione tunisina per l'abolizione della pena di morte e l'organizzazione Al Bawsala.
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