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Tunisia – Ripristinare Parlamento e Corte Costituzionale

Redazione Assadakah - "La nomina di un nuovo governo con Najila Bouden, prima donna a ricoprire l'incarico di primo ministro nella storia del paese e del mondo arabo, dovrebbe essere una bellissima notizia. Eppure, non mancano le preoccupazioni. Innanzitutto, perché il Parlamento tunisino è congelato e non potrà esprimere un voto di fiducia. Chi vigilerà, poi, sulla legittimità dei decreti emessi dal Presidente? La Corte Costituzionale non è mai stata istituita nonostante tutte le nostre raccomandazioni". Lo ha detto Fabio Massimo Castaldo (M5S) vicepresidente del Parlamento Europeo, in un intervento in plenaria.

Stando a quanto riferisce una nota, Castaldo ha proseguito: "Comprendiamo bene la gravissima situazione sanitaria, economica e sociale in cui versa la Tunisia, le persistenti difficoltà politiche e la corruzione. Ecco perché da sincero e affezionato amico del popolo tunisino chiedo alla Commissione e all'Alto Rappresentante di mantenere la nostra cooperazione e il nostro supporto ma rivolgo un accorato appello al presidente Saied affinché permetta il ripristino del Parlamento e l'istituzione della Corte Costituzionale".

Castaldo si è detto certo che "la logica dell'emergenza non può giustificare la concentrazione, a tempo indeterminato e pur con le migliori intenzioni, di tutti i poteri dello stato nelle mani di una sola persona senza la presenza di contrappesi e tutele costituzionali. La luce della Tunisia- ha concluso il vicepresidente del Parlamento europeo- deve continuare a brillare e noi europei dobbiamo essere pronti a fare la nostra parte ma ricordare anche con sincera amicizia e rispetto che anche il fine più nobile non può giustificare i mezzi. Viva la democrazia tunisina".

Intanto, il presidente della Tunisia, Kais Saied, "ristabilisca subito l'ordine costituzionale e istituzionale del Paese, incluse le attività del parlamento". Quest'ultimo infatti "non può rimanere chiuso per un tempo indefinito". A lanciare il monito è l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri, Josep Borrell. L'occasione è stata una sessione plenaria del Parlamento di Bruxelles sul tema, che si è conclusa con una delibera che sarà votata domani.

Saied ha sciolto il governo e sospeso le attività del parlamento a luglio invocando l'articolo 80 della Costituzione, che lo permette in contesti di rischio eccezionale per il Paese, a fronte di una crisi economica e dell'aumento dei casi di contagio da Covid-19, con conseguente pressione sul sistema sanitario nazionale. A fine settembre il capo di Stato ha nominato una primo ministro, Najla Bouden, prima donna a ricoprire questo incarico nella storia del Paese. La premier ha poi costituito il nuovo esecutivo la settimana scorsa, mentre le attività del parlamento continuano a essere sospese.

Borrell ha definito la situazione nel Paese arabo "preoccupante" e ha evidenziato che l'obiettivo finale dell'Ue rispetto alla situazione tunisina è "ripristinare la normalità costituzionale nelle prossime settimane". Il dirigente dell'Unione ha poi fatto esplicito riferimento alle competenze da "professore di diritto costituzionale" di Saied, esortandolo quindi ad "annunciare un calendario di azione chiaro".

Numerose organizzazioni della società civile tunisina. oltre che il partito che aveva la maggioranza in Parlamento, il movimento islamista Ennahda, hanno accusato il presidente di aver compiuto un sostanziale colpo di Stato.

"La nomina di un nuovo governo con Najila Bouden, prima donna a ricoprire l'incarico di primo ministro nella storia del paese e del mondo arabo, dovrebbe essere una bellissima notizia. Eppure, non mancano le preoccupazioni.

Innanzitutto, perché il Parlamento tunisino è congelato e non potrà esprimere un voto di fiducia. Chi vigilerà, poi, sulla legittimità dei decreti emessi dal Presidente? La Corte Costituzionale non è mai stata istituita nonostante tutte le nostre raccomandazioni. Comprendiamo bene la gravissima situazione sanitaria, economica e sociale in cui versa la Tunisia, le persistenti difficoltà politiche e la corruzione. Ecco perché da sincero e affezionato amico del popolo tunisino chiedo alla Commissione e all'Alto Rappresentante di mantenere la nostra cooperazione e il nostro supporto ma rivolgo un accorato appello al presidente Saied affinché permetta il ripristino del Parlamento e l'istituzione della Corte Costituzionale perché la logica dell'emergenza non può giustificare la concentrazione, a tempo indeterminato e pur con le migliori intenzioni, di tutti i poteri dello stato nelle mani di una sola persona senza la presenza di contrappesi e tutele costituzionali. La luce della Tunisia deve continuare a brillare e noi europei dobbiamo essere pronti a fare la nostra parte ma ricordare anche con sincera amicizia e rispetto che anche il fine più nobile non può giustificare i mezzi. Viva la democrazia tunisina", così Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e Vicepresidente del Parlamento europeo, in un intervento in plenaria.


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