Franco Abdelkader Omeich - Incontrando mercoledì a Roma il suo omologo italiano, Matteo Piantedosi, il ministro dell'Interno Kamel Feki ha sottolineato la forza delle relazioni italo-tunisine, in particolare alla luce delle numerose visite effettuate dal presidente del Consiglio italiano in Tunisia, e il suo contributo attivo alla firma del memorandum d'intesa e del partenariato strategico globale tra la Tunisia e l'Unione Europea. L'incontro è stato l'occasione per uno scambio di vedute sulle aree di intervento dei Ministeri dell'Interno dei due Paesi, in particolare sugli sforzi congiunti compiuti nella lotta all'immigrazione irregolare, al fine di ridurne le ripercussioni negative su entrambi i Paesi, si legge in un comunicato del Dipartimento dell'Interno. Inoltre, i due ministri hanno ribadito l'impegno a intensificare gli sforzi per debellare il fenomeno dell'immigrazione clandestina di cui soffre la Tunisia e per porre fine ai tentativi di raggiungere le coste italiane, accogliendo con favore i risultati delle operazioni condotte dalle unità di sicurezza tunisine e dai gruppi di lavoro congiunti.
I lavori del forum sulle politiche educative arabe sono iniziati oggi ad Hammamet e proseguiranno fino al 21 luglio, con la partecipazione dei ministri dell'Istruzione di diversi Paesi arabi e rappresentanti della società civile.
Il ministro dell'Istruzione Mohamed Ali Boughdiri ha affermato che la questione del finanziamento del settore dell'istruzione nel mondo arabo è estremamente importante visti gli sforzi compiuti per raggiungere lo sviluppo. A questo proposito, ha sottolineato l'importanza del coordinamento tra i paesi arabi e con i rappresentanti della società civile per attuare riforme globali. Questo forum rappresenta, ha affermato, un'opportunità per riunire i punti di vista delle varie parti interessate nel mondo arabo, a livello dei ministri dell'istruzione, per unificare le metodologie dell'istruzione in futuro e affrontare così le sfide che ci attendono. Boughdiri ritiene che per aumentare le proprie risorse finanziarie, i paesi arabi dovrebbero prima di tutto utilizzare le proprie risorse e mobilitare budget consistenti per il settore dell'istruzione e dell'insegnamento. La Tunisia si sta muovendo verso l'obiettivo delle scuole attraenti, curando le infrastrutture di base, rendendo ampiamente disponibile Internet ad alta velocità, attuando il programma di digitalizzazione dell'istruzione rivedendo il sistema di valutazione, che è stato definito mediocre, e dando maggiore importanza al trasporto scolastico e ai pasti scolastici per combattere il tasso di abbandono, stimato in oltre 100.000 alunni all'anno, ha sottolineato in particolare Boughdiri.
Kamel Missaoui, presidente della Tunisian Education Coalition, ha sottolineato la necessità di elaborare raccomandazioni al termine del forum, per trasformarle in progetti di legge e misure per facilitare lo sviluppo di finanziamenti per il settore dell'istruzione.
Da parte sua, il presidente dell'Istituto arabo per i diritti umani, Abdelbasset Ben Hassen, ha evidenziato la necessità per i paesi arabi di mettere in atto nuove politiche educative basate sugli investimenti nell'istruzione e nell'insegnamento. L'obiettivo, ha osservato, era trovare soluzioni a diverse questioni, tra cui l'occupabilità e il cambiamento climatico, e raggiungere l'obiettivo di rafforzare l'istruzione pubblica a vantaggio di tutte le parti.
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