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Tunisia-Italia: ambasciatore Prunas depone corona di fiori al Museo del Bardo

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Aggiornamento: 22 mar

(Agenzia_Nova) - L'ambasciatore d'Italia a Tunisi, Alessandro Prunas, ha deposto una corona di fiori presso il memoriale del Museo del Bardo in ricordo delle vittime dell'attentato.

Ricorre domani il decimo anniversario dell'attacco terroristico al Museo nazionale del Bardo di Tunisi, evento che ha segnato profondamente la Tunisia. L'attentato, avvenuto il 18 marzo 2015, è stato uno degli attacchi più gravi nella storia recente del Paese nordafricano, non solo per il numero di vittime ma anche per il simbolo del luogo colpito.

Inaugurato nel 1888, quello del Bardo è il più antico museo del mondo arabo. Verso le 12:30, due uomini armati, Yassine Labidi e Saber Khachnaoui, hanno aperto il fuoco contro un gruppo di turisti che si trovavano nei pressi del museo. Successivamente, i terroristi si sono asserragliati all'interno dell'edificio, prendendo degli ostaggi.

L'operazione di salvataggio si è conclusa dopo circa tre ore con un intervento delle teste di cuoio tunisine, che hanno ucciso i due attentatori. Nell'attacco terroristico sono morte complessivamente 24 persone - compresi i due attentatori - mentre altre 42 sono rimaste ferite. Tra le vittime figurano turisti stranieri provenienti da varie parti del mondo, in particolare Italia, Giappone, Francia, Spagna, Polonia, Colombia, Regno Unito, Belgio e Russia. Tra i turisti italiani, in quattro hanno perso la vita. Inoltre, è morto anche un agente delle brigate antiterrorismo, Aymen Morjen, ucciso durante il blitz mentre proteggeva la turista italiana Roberta Gatta e il cane poliziotto Akil. L'attacco è stato rivendicato dallo Stato islamico (Is), sebbene il governo tunisino abbia indicato come responsabile una cellula locale affiliata ad Al Qaeda nel Maghreb, la Brigata Okba Ibn Nafaa.

Nei giorni successivi all'attentato, le autorità tunisine hanno arrestato decine di persone sospettate di legami con i terroristi. L'attacco ha rappresentato un duro colpo anche per l'economia tunisina, fortemente dipendente dal turismo. Avere come obiettivo un simbolo storico e culturale come il Museo del Bardo, noto per la sua collezione di mosaici romani, è stato interpretato come un attacco alla civiltà. La Tunisia ha reagito con fermezza.

Migliaia di cittadini sono scesi in piazza per condannare la violenza e riaffermare il loro impegno verso la democrazia e la tolleranza. Lo slogan "Je suis Bardo" e' diventato un simbolo di solidarietà internazionale. Il tragico evento ha messo in luce le sfide della transizione democratica tunisina iniziata con la Rivoluzione dei gelsomini nel 2011. Dal giorno dell'attentato, il governo tunisino ha promesso una "guerra senza pietà contro il terrorismo" e ha intensificato le misure di sicurezza per prevenire ulteriori attacchi.

Sebbene non ci siano informazioni specifiche che confermino commemorazioni ufficiali al Museo del Bardo per l'anniversario, è probabile che vengano organizzati nel Paese alcuni eventi in onore delle vittime, i cui nomi sono stati scolpiti in una lastra di marmo posta all'ingresso del sito, tornato a ospitare migliaia di visitatori al giorno, tra cui scolaresche e turisti. Oggi, il Museo del Bardo continua a essere un simbolo della ricchezza culturale della Tunisia e della resilienza del suo popolo. L'anniversario del tragico attacco terroristico offre l'opportunità non solo di ricordare chi ha perso la vita, ma anche di riflettere sull'importanza della lotta contro l'estremismo e della protezione del patrimonio culturale come baluardo della civiltà. La Tunisia, tutt'ora impegnata a consolidare il suo sistema democratico e a contrastare le minacce terroristiche, a dieci anni dall'attentato invita a non dimenticare e a difendere i valori universali della pace e della convivenza. Negli scorsi anni, le commemorazioni hanno coinvolto sia la comunità locale che internazionale, con manifestazioni di solidarietà e omaggi alle vittime da parte delle ambasciate e dell'Unione europea. Anche l'ambasciata d'Italia a Tunisi ha partecipato a cerimonie commemorative.

Forti di una volontà comune che intende preservare i valori della pace e della convivenza tra popoli, numerosi eventi e iniziative di respiro internazionale sono ormai tornati ad animare il Bardo come luogo simbolo del patrimonio tunisino. In occasione della Giornata internazionale della donna, la ministra degli Affari culturali, Amina Srarfi, ha inaugurato la mostra "Iside, Afrodite, Cibele e altre". L'evento ha visto la partecipazione della ministra dell'Industria, delle Miniere e dell'Energia, Fatma Thabet Chiboub, dell'ambasciatore belga in Tunisia, Francois de Meun, e di numerosi artisti e operatori culturali. La mostra presenta sculture e statue raffiguranti divinità, regine e donne di alto rango, offrendo un viaggio attraverso civiltà e miti.

L'attenzione ai dettagli, come abiti drappeggiati, gioielli e acconciature, evidenzia la bellezza e l'autenticità delle opere esposte. L'esposizione mira a celebrare il ruolo fondamentale delle donne nel corso dei secoli e il loro contributo allo sviluppo storico e sociale. Dopo l'inaugurazione, si e' tenuta una sfilata di moda ispirata alle statue femminili, con una collezione di tessuti e acconciature che richiamavano le opere esposte, accompagnata dalla musica della musicista Yasmine Aziz. La mostra è organizzata dal ministero degli Affari Culturali, con l'Agenzia per la rinascita del patrimonio e lo Sviluppo culturale, in collaborazione con la Direzione generale del patrimonio e l'Istituto nazionale del patrimonio (Inp).

Il 28 febbraio scorso, è stata svelata una collezione di 30 reperti, un piccolo campione delle scoperte emerse dagli scavi condotti dal 1996 in collaborazione con i colleghi di diverse università italiane. Questi manufatti, risalenti all'era post-cristiana, gettano nuova luce sulla vita religiosa, culturale e sociale dell'antica Zama, importante centro di culto. Il direttore generale dell'Inp, Tarek Bakoush, ha sottolineato il valore archeologico e scientifico dei reperti, tra cui sculture e strumenti utilizzati in rituali religiosi all'interno di antichi templi. La scoperta di templi dedicati a divinità pre-cristiane conferma il pluralismo religioso e culturale di Zama. Dal 23 al 25 aprile prossimi sono inoltre previste, sempre al Museo nazionale del Bardo, in occasione del 60mo anniversario della prima missione archeologica italiana in Tunisia, delle giornate organizzate dall'ambasciata d'Italia e dall'Istituto italiano di cultura di Tunisi, in collaborazione con l'Inp e altri partner locali per la valorizzazione del patrimonio e della ricerca congiunta.

Questi progetti, insieme alle iniziative future, sottolineano l'importanza della cultura come strumento di pace e comprensione, rafforzando i legami internazionali e promuovendo un futuro di tolleranza e rispetto reciproco, come mezzo di lotta all'estremismo e alla violenza.

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