Letizia Leonardi (Assadakah News) - L'Istituto nazionale di meteorologia tunisino tiene d'occhio l'Etna. Sulla base delle immagini del satellite Sentinel, che sta monitorando la recente attività del vulcano siciliano, l'Istituto nazionale di meteorologia tunisino ha dichiarato che, con molta probabilità, le eruzioni non avranno un impatto negativo sul Paese nordafricano o sulle regioni limitrofe.
L'Etna si trova infatti, a circa 400 chilometri dalla Tunisia e le misurazioni giornaliere, effettuate dall'Istituto, sono considerate entro i limiti di sicurezza, specificati dall'ordinanza governativa n. 447/ 2018.
"Secondo le misurazioni del satellite Sentinel rilasciate dal Centro europeo ed elaborate dall'Istituto meteorologico - ha spiegato il ministero dei Trasporti di Tunisi - l'anidride solforosa
rimane lontana dalla superficie della Terra e non ha alcun effetto sul nostro Paese". È stato inoltre osservato, attraverso le misurazioni effettuate dalle tre stazioni mobili di monitoraggio della qualità dell'aria, acquisite recentemente dall'Istituto nell'ambito della cooperazione italo-tunisina, che i livelli di anidride solforosa sulla superficie terrestre sono rimasti bassi e quasi inesistenti nel periodo compreso tra dal 3 al 7 luglio 2024.
L'Etna è il più alto vulcano attivo della placca euroasiatica. Le frequenti eruzioni hanno, un po' alla volta, modificato il paesaggio circostante e spesso hanno messo in pericolo gli insediamenti abitativi sorti alle sue pendici. Nel 2013, questo vulcano, che si trova sulla costa orientale della Sicilia, è stato inserito nell'elenco dei beni del patrimonio Unesco.
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