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Tunisia - Bioheat, trasforma la sansa di oliva in energia pulita

Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente
Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente

Patrizia Boi (Assadakah News) - Nel cuore della Tunisia, tra vasti uliveti e officine artigianali, un’innovativa start-up sta rivoluzionando il settore energetico con una soluzione sostenibile e accessibile. Si tratta di Bioheat, un’azienda fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, che ha sviluppato un sistema per trasformare i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente. In un Paese fortemente dipendente dalle importazioni di gas e petrolio, questa invenzione si propone come un’alternativa valida per ridurre l’uso di combustibili fossili e contrastare la deforestazione.


Un’economia circolare: dalla sansa di oliva all’energia

Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente
Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente

La Tunisia è uno dei principali produttori mondiali di olio d’oliva, con una produzione che per la stagione 2024/2025 si prevede possa raggiungere 340.000 tonnellate. Tuttavia, questo settore genera anche un enorme volume di scarti: si stima che vengano prodotte ogni anno circa 600.000 tonnellate di sansa, una miscela di bucce, residui di polpa e frammenti di noccioli derivanti dalla spremitura delle olive.


Tradizionalmente, questa sostanza viene utilizzata per l’accensione di forni, hammam o come mangime per animali, ma una grande parte finisce dispersa nell’ambiente, contribuendo all’inquinamento del suolo.


La sfida di Bioheat è stata quella di trasformare questo rifiuto in una risorsa, creando bricchette combustibili altamente efficienti e sostenibili. Il processo prevede la raccolta della sansa, il suo trasporto in officina, la compressione in forme cilindriche e un periodo di essiccazione di circa 30 giorni, prima di essere confezionata per la distribuzione.


L’intuizione di Yassine Khelifi e lo sviluppo della tecnologia

Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente
Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente

La storia di Bioheat nasce da un’osservazione semplice ma geniale: Khelifi, originario di una zona rurale della Tunisia, aveva notato che i lavoratori delle presse per olive utilizzavano la sansa come combustibile per lunghi periodi senza che il fuoco si spegnesse. Questa constatazione lo ha spinto a studiare come poter sfruttare questa caratteristica per creare un’alternativa sostenibile alla legna da ardere.


Dopo aver iniziato la sua carriera come analista di immagini satellitari, Khelifi si è avvicinato al settore del riscaldamento, lanciando un’attività di vendita di stufe nel 2015. Tuttavia, ben presto si è reso conto della crescente carenza di legna da ardere e delle problematiche legate alla deforestazione.


Così, dal 2018 ha iniziato a cercare una macchina capace di trasformare la sansa in un combustibile compatto ed efficiente. Dopo numerosi tentativi, senza trovare una soluzione adeguata in Tunisia o in Europa, ha deciso di costruire lui stesso un macchinario adatto, sperimentando diverse configurazioni di motori e componenti per oltre quattro anni.


Il risultato del suo lavoro è una bricchetta con un tasso di umidità residua dell’8%, significativamente inferiore rispetto alla legna tradizionale, che garantisce una combustione più duratura e una ridotta emissione di CO2. Questo innovativo prodotto ha suscitato un grande interesse, portando Bioheat a impiegare oggi una decina di persone e a espandersi rapidamente sul mercato.


Una soluzione energetica sostenibile e conveniente

Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente
Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente

Le bricchette di Bioheat stanno conquistando un numero crescente di clienti sia in Tunisia che all’estero. Il loro utilizzo è particolarmente apprezzato nei settori della ristorazione e dell’ospitalità.


Selim Sahli, proprietario di una pensione vicino a Nabeul, ha dichiarato di aver ridotto di un terzo i costi del riscaldamento passando dalla legna alle bricchette, trovandole inoltre più pratiche e meno impattanti sull’ambiente.


Anche Ahmed Harrar, titolare di una pizzeria alla periferia di Tunisi, sottolinea i vantaggi delle bricchette: grazie al loro basso contenuto di umidità, producono meno fumo rispetto alla legna, riducendo i disagi per i vicini. Inoltre, la sansa conferisce un sapore particolare alla pizza, migliorando l’esperienza culinaria.


Attualmente, circa il 60% della produzione di Bioheat, che ha raggiunto 600 tonnellate quest’anno, è destinata all’esportazione, con Francia e Canada tra i principali mercati di riferimento.


Un modello da seguire per la transizione energetica tunisina

Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente
Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente

La Tunisia, con un debito pubblico pari a circa l’80% del PIL, importa oltre il 60% della propria energia sotto forma di carburante e gas, il che rappresenta un peso significativo per l’economia nazionale. Progetti come Bioheat potrebbero contribuire in modo significativo alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, promuovendo una transizione energetica basata su risorse locali e rinnovabili.


Secondo Noureddine Nasr, ex esperto della FAO nel settore dello sviluppo agricolo e rurale, valorizzare al meglio i sottoprodotti dell’olio d’oliva offre un duplice vantaggio: da un lato, aiuta a proteggere l’ambiente, riducendo la dispersione di rifiuti organici e la deforestazione; dall’altro, favorisce la creazione di posti di lavoro e nuove opportunità economiche.


Le sfide e le ambizioni future di Bioheat

Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente
Bioheat, fondata nel 2022 dall’ingegnere tunisino Yassine Khelifi, trasforma i rifiuti organici della produzione di olio d’oliva in una fonte di energia pulita ed efficiente

Nonostante il successo, il percorso di Khelifi non è stato privo di difficoltà. L’accesso ai finanziamenti si è rivelato un ostacolo complesso, a causa degli alti tassi bancari tunisini. Per avviare la sua impresa, l’ingegnere ha dovuto affidarsi principalmente a risorse personali e al sostegno della propria rete familiare e professionale.


Ma le sfide non hanno fermato la sua ambizione. Il suo obiettivo è trasformare Bioheat in un punto di riferimento per l’energia pulita in Tunisia e, in futuro, espandersi a livello globale. Con la crescente domanda di soluzioni sostenibili e la necessità di diversificare le fonti energetiche, l’idea di Khelifi potrebbe non solo rivoluzionare il settore del riscaldamento in Tunisia, ma diventare un modello per altri Paesi produttori di olio d’oliva.


Con il giusto supporto e investimenti, Bioheat potrebbe segnare un passo importante verso un futuro energetico più sostenibile e autosufficiente per la Tunisia e oltre.


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