Assadakah News - Il 17 dicembre per la Tunisia è una ricorrenza particolare, ovvero il giorno in cui, nel 2010, ebbe inizio la manifestazione popolare che in breve si diffuse in molti Paesi arabi, dando origine alla Primavera Araba, in Occidente nota come “Rivoluzione dei Gelsomini”.
Le cause che determinarono la caduta del regime di Ben Ali erano, fra le altre, disoccupazione, aumento del costo della vita e corruzione endemica nell’amministrazione pubblica, e portarono alla più drammatica ondata di disordini in trent’anni, con numerose vittime e feriti a causa della repressione ordinata dal presidente Ben Ali.
Il 17 dicembre 2010, una serie di manifestazioni di piazza si diffusero in varie città della Tunisia, che culminarono nel suicidio dimostrativo di protesta del giovane ambulante Mohamed Bouazizi, che si diene fuoco davanti alla sede del governatorato di Sidi Bouzid per protestare contro il sequestro della propria merce e del passaporto, quindi privato della possibilità di mantenere la famiglia.
In attesa di elezioni generali fu formato un governo di unità nazionale presieduto da Mohamed Ghannouchi del quale vengono chiamati a far parte anche esponenti dell'opposizione parlamentare, ma le proteste continuano. Il 27 febbraio 2011, dopo che un corteo degenerò in scontri con la polizia, con la morte di 5 persone, Ghannouchi rassegnò le dimissioni e fu sostituito da Beji Caid Essebsi, che abolì la polizia segreta. Alle elezioni dell’ottobre successivo, trionfarono i partiti Ennahda e Congresso per la Repubblica, e l'Assemblea costituente elesse presidente della Repubblica Moncef Marzouki.
Oggi il presidente della Repubblica di Tunisia è Kais Saied, giurista e professore di diritto costituzionale, eletto nell’ottobre 2019, che nel 2022 promosse una nuova costituzione.
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