Agenzia Nova - Tunisia e Italia hanno raggiunto un accordo sui vari dettagli e costi della restituzione dei rifiuti italiani al Paese d'origine. Si tratta dei rifiuti esportati illegalmente a Sousse e fermi nel porto della citta' dal 2020. Lo ha dichiarato Afef Marrakchi, membro dell'associazione tunisina a tutela dell'ambiente "Re'seau Tunisie Verte" (Rete Tunisia Verde), all'agenzia di stampa nazionale "Tap". Marrakchi ha specificato che le autorita' italiane "finalmente hanno accettato di farsi carico di tutti i costi relativi alla restituzione dei rifiuti", sottolineando che questo problema era un punto di contesa tra le due parti. Marrakchi non ha voluto fornire maggiori dettagli sulla data di spedizione, che "non tardera'", sostenendo che l'associazione preferisce attendere l'annuncio ufficiale delle autorita' tunisine, vista la mancanza di una conferma ufficiale da parte delle istituzioni. Il relatore tunisino dell'amministrazione generale per le dispute di Stato, Mohamed Belrhoma, aveva affermato in una dichiarazione all'emittente radiofonica "Jawhara Fm", lo scorso 2 febbraio, che il primo carico di rifiuti dovrebbe essere riconsegnato in Italia entro meta' febbraio, intorno al 13.
Lo scorso 8 gennaio, l'ambasciata di Tunisia in Italia aveva dato notizia di un'intesa con la Regione Campania per il rimpatrio "imminente" dei rifiuti di provenienza italiana, stoccati presso il porto tunisino di Sousse. L'accordo era stato raggiunto nel corso di un incontro avvenuto a Napoli tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e l'ambasciatore di Tunisia in Italia, Moez Sinaoui, e prevede l'impegno della Regione a farsi carico del trasferimento in Campania dei container di rifiuti stoccati nel porto di Sousse da circa un anno e mezzo. Al termine dell'incontro, l'ambasciatore aveva ringraziato De Luca "per la collaborazione e per la volonta' dimostrata nel chiudere definitivamente il dossier nel piu' breve tempo possibile, e cio' nello spirito di amicizia e di cooperazione che contraddistingue le relazioni tra i rispettivi Paesi". Dal canto suo, il presidente della Regione Campania aveva ribadito "l'impegno della Regione a far rie ntrare in Italia i rifiuti, a conferma dei profondi legami esistenti tra la Tunisia e l'Italia e, in particolare, con la Regione Campania". L'accordo, sottolinea il testo del comunicato stampa, testimonia la volonta' politica comune - espressa in occasione dell'incontro tra il presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied, e il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, svoltosi a Tunisi il 28 dicembre 2021 - di giungere alla conclusione della vicenda e proseguire nell'impegno congiunto per rafforzare ulteriormente i legami di cooperazione e di partenariato tra i due Paesi. Il caso, che oltre che giudiziario e' diventato una questione politica e di opinione pubblica in Tunisia, vede coinvolte l'azienda campana Sviluppo Risorse Ambientali (Sra) e la societa' privata tunisina Soreplast e ha portato - tra maggio e luglio 2020 - all'esportazione illegale verso la Tunisia di 282 container contenenti 7.900 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati raccolti in Italia, in violazione della normativa internazionale. Di questi, 212 sono stoccati al porto di Sousse, mentre altri 70 erano stati depositati nell'impianto della Soreplast di Moureddine (Sousse), andato a fuoco il 29 dicembre scorso, mandando in fumo circa 1.900 tonnellate di rifiuti. Sul piano giudiziario sono in corso due indagini, della magistratura tunisina e di quella italiana, per accertare le responsabilita' nella falsificazione dei documenti su cui sono state rilasciate le relative autorizzazioni transfrontaliere.
Comentarios