Assadakah News Agency - Pochi organi di informazione hanno sottolineato la notizia, nonostante la sua implicita importanza, notizia offuscata dalle missioni della premier Meloni in Libia e Paesi confinanti, per portare l’Italia a essere esempio di supporto e cooperazione, ma tenendo presente anzitutto i requisiti fondamentali: petrolio, gas e controllo immigrazione. Ciò di cui pochi hanno parlato è la decisione della HoR, Camera dei Rappresentanti del parlamento di Tripoli, riconosciuto a livello internazionale, di proporre l’espulsione ufficiale delle rappresentanze diplomatiche i cui governi hanno manifestato opinioni pro-Israele, in riferimento alla situazione attuale nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, e che UE e ONU supporti tale provvedimento. Inoltre, ancora più preoccupante, una ulteriore richiesta di sospendere le forniture di petrolio a quegli stessi governi, per frenare la guerra, i crimini dell’occupazione israeliana, e il genocidio in atto.
La HoR ha criticato le visite dei presidenti e premier di Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Italia e Francia in Israele per dichiarare il sostegno, accusandoli di voler uccidere il popolo palestinese ed eradicare il suo legittimo diritto alla resistenza e costruire la propria Stato indipendente. Ufficiale la condanna delle azioni israeliane, accusando USA e altri Paesi occidentali di condurre una guerra di genocidio contro un popolo assediato e indifeso.
Una dichiarazione molto dura e diretta, seguita il 26 ottobre dalla decisione dell’Alto Consiglio di Stato (HCS) che ha dato un’altra spinta negativa agli accordi italo-libici, chiedendo la cessazione delle esportazioni di gas e petrolio verso i Paesi che sostengono i crimini del regime sionista, di boicottare i loro prodotti e di sospendere i rapporti con i loro ambasciatori fino a quando la brutale aggressione contro Gaza viene fermata.
L’HCS ha anche chiesto la formazione di una forza militare congiunta arabo-islamica da parte dei Paesi musulmani per entrare a Gaza per proteggere i civili e fermare l’escalation della situazione a livello internazionale, invitando i paesi arabi a smettere di trattare con l’entità sionista. Anche il primo ministro libico Abdul Hamid Dbeibah ha denunciato i crimini di guerra e il genocidio nella Striscia di Gaza. Dbeibah si è rivolto ai leader dei Paesi arabi, dicendo che la questione centrale della Palestina è unire tutti i nostri popoli che sperano in una posizione ferma che costringa l’aggressore, l’occupante e i suoi sostenitori a fermare l’aggressione.
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