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Terrorismo – Coalizione Anti-Isis in conferenza a Roma

Aggiornamento: 5 set 2022

Redazione Assadakah – Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha inaugurato l'incontro della Coalizione anti-terrorismo a Roma, alla quale hanno partecipato 83 responsabili degli Esteri dei Paesi firmatari: “Pur depotenziato rispetti a qualche anno fa, l'Isis rimane una minaccia concreta”. A fianco al ministro italiano, il segretario di Stato USA, Anthony Blinken, che incontrerà il presidente del Consiglio Mario Draghi a Palazzo Chigi.

La Coalizione Globale contro lo Stato Islamico ha raggiunto risultati significativi, che mostrano quali obiettivi si possono raggiungere insieme, ma resta altro lavoro da fare a causa della presenza di cellule residue in Siria e Iraq e della crescente espansione della minaccia jihadista in Africa, ha dichiarato il segretario di Stato americano, nel saluto introduttivo alla riunione.

Per il ministro degli Esteri Di Maio l'Isis è stato sconfitto nella sua dimensione territoriale, ma non è ancora stato sradicato: “L'Italia non deflette dai suoi impegni nella lotta al terrorismo, e a tale scopo comune devo ringraziare il governo statunitense per l'eccellente lavoro di squadra nell'organizzazione di questa riunione. La pandemia ha confermato che solo facendo leva sul multilateralismo possiamo affrontare le sfide del nostro tempo e questa coalizione ne e' un esempio", ha aggiunto il ministro.

Con la riunione ministeriale di Roma, l'Italia torna a essere protagonista, ha sottolineato Di Maio: “Da oltre un anno che lavoriamo a questo evento internazionale che vede la partecipazione di più di 80 delegazioni. Oggi i riflettori del mondo sono puntati proprio sull'Italia, il nostro Paese torna a essere in prima linea e protagonista”.

La Coalizione globale anti-Isis è stata un elemento cruciale per ottenere la sconfitta territoriale dello Stato islamico in Iraq e Siria, ha sottolineato il segretario di Stato Usa Antony Blinken. I Paesi della Coalizione, ha aggiunto, devono essere impegnati verso gli obiettivi fissati dalla Coalizione. In particolare, Blinken ha citato la presenza di 10mila combattenti dell'Isis ancora presenti in Siria, che costituiscono una situazione insostenibile.

I Paesi di origine dei 10 mila miliziani dell'Isis ancora detenuti nei campi controllati dai curdi in Siria devono mobilitarsi con urgenza per rimpatriarli. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken."Questa situazione è semplicemente insostenibile, non può continuare in modo indefinito", ha avvertito Blinken, gli Stati Uniti continuano a esortare i Paesi di origine, inclusi i partner della coalizione, a rimpatriare, riabilitare o, quando possibile, perseguire, i loro cittadini". "Diversi Paesi hanno fatto un buon lavoro, ha però riconosciuto Blinken, che ha menzionato l'Italia fra i pochi Paesi dell'Europa occidentale che si sono mossi in questa direzione.

Il segretario di Stato USA ha annunciato sanzioni contro Ousmane Illiassou Djibo, uno dei capi dell'Isis in Africa, e lo stanziamento di ulteriori 436 milioni di dollari a sostegno degli sfollati in Siria. Il nigerino Djibo è stato etichettato come "terrorista globale", il che significa che tutti i suoi eventuali beni in Usa sono stati congelati e ai cittadini americani e' vietata qualsiasi transazione con lui. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, nel saluto introduttivo ha manifestato "forte sostegno" alla proposta italiana di creare un gruppo di lavoro sull'Africa che non affronti la minaccia jihadista solo dal punto di vista militare ma si occupi anche dei fattori sociali che portano parte della popolazione a sostenere i terroristi.

"L'Ue rimane fermamente impegnata a favore della Coalizione anti-Daesh, contribuendo come partner non militare ai suoi sforzi in Iraq e Siria. La nostra azione collettiva rimane cruciale per garantire progressi sostenibili sulla stabilizzazione, per prevenirne il ritorno", ha scritto su Twitter l'Alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell che sta partecipando alla ministeriale della Coalizione anti-Daesh alla Fiera di Roma.

Blinken è andato stamane in Vaticano dove, dopo una visita di carattere culturale, avrà un colloquio privato con papa Francesco. Ieri il segretario di Stato americano ha incontrato a Roma il ministro degli Esteri israeliano Lapid, auspicando un futuro per palestinesi e israeliani con pari opportunità e dignità.

Dopo oltre due anni dall'ultima riunione al completo, la Ministeriale allestita alla Fiera di Roma, consente di "ribadire la coesione della Coalizione" nell'assicurare una sconfitta duratura dell'Isis, "riaffermare l'impegno per la stabilizzazione" delle aree liberate in Siria ed Iraq, "consolidare la collaborazione" nei Gruppi di Lavoro a carattere tematico. Anche su impulso italiano, ampio spazio è dedicato al contrasto della minaccia rappresentata dalle organizzazioni affiliate all'Isis in altre aree, in particolare nel Sahel e in diverse regioni africane: un fenomeno cresciuto in dimensioni e pericolosità negli ultimi anni e che pone gravi rischi anche per la sicurezza della regione mediterranea. L'Isis "non deve essere in grado di riprendere slancio", aveva detto Blinken in un'intervista al 'Journal du dimanche', in vista dell'appuntamento. Per questo, anche se la Coalizione ha ottenuto "una vittoria" con la fine del califfato geografico dell'Isis in Iraq e Siria, "non dobbiamo abbassare la guardia". Dello stesso avviso il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, che parlando con lo stesso giornale ha sottolineato che per ottenere la sconfitta definitiva dell'Isis la stabilizzazione dell'Iraq, è essenziale. Se questo non dovesse avvenire, avverte, i rischi di una rinascita dell'Isis sono reali.

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