Chiara Cavalieri (Assadakah News)- Il sito web israeliano Nziv, specializzato in questioni militari,ha pubblicato uno scenario inquietante che ipotizza un attacco alla diga di Assuan, nel sud dell’Egitto. L’articolo, definito una “visione di intelligenza artificiale”, arriva in un momento di forte tensione tra Il Cairo e Tel Aviv, alimentata dalla guerra in corso a Gaza.
Lo scenario dell'attacco: una catastrofe simulata
Secondo quanto riportato dal sito israeliano Nziv, il piano ipotizza un attacco missilistico mirato alla diga, con l’obiettivo di penetrare le sue fortificazioni e causarne il crollo, liberando milioni di metri cubi d’acqua lungo il Nilo.
Nel dettaglio:
Prime tre ore: le acque sommergerebbero le regioni di Luxor e Assuan, distruggendo infrastrutture, basi militari e impianti industriali. Migliaia di persone verrebbero uccise nelle prime fasi del disastro.
Tre ore successive: l’inondazione raggiungerebbe il Cairo, mettendo in ginocchio una metropoli da oltre 20 milioni di abitanti. L’interruzione di elettricità, trasporti e comunicazioni scatenerebbe il caos. L’esercito tenterebbe evacuazioni di emergenza.
Effetti a lungo termine: secondo lo scenario ipotizzato, le aree industriali della capitale cesserebbero di funzionare, molte strutture crollerebbero e l’esercito perderebbe il controllo della situazione. Milioni di sfollati si dirigerebbero verso il deserto, ma molti morirebbero annegati.
Il sito stima che un sistema di allerta precoce potrebbe ridurre le vittime a 1,7 milioni di morti, mentre una risposta inefficace del governo egiziano potrebbe far salire il numero delle vittime fino a 10,5 milioni.
![Templi di Abu Simbel](https://static.wixstatic.com/media/153ca0_74b89048630b412296c0bfa50343e7ca~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_653,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/153ca0_74b89048630b412296c0bfa50343e7ca~mv2.jpg)
L'Italia e l'Alta Diga di Assuan: un Capitolo di Ingegneria e Cooperazione Internazionale
L'Alta Diga di Assuan è uno dei più grandi progetti ingegneristici del XX secolo. Il 9 gennaio 1960, il presidente Gamal Abdel Nasser inaugurò ufficialmente i lavori di questa colossale infrastruttura, destinata a cambiare il volto economico ed energetico del Paese, proteggendolo da siccità e inondazioni.
![Ditte italiane per la costruzione della Diga](https://static.wixstatic.com/media/153ca0_16c8ad5443874d9fb3351adb8c4ef19d~mv2.jpg/v1/fill/w_628,h_818,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/153ca0_16c8ad5443874d9fb3351adb8c4ef19d~mv2.jpg)
Oltre alla sua importanza per l’Egitto, il progetto vide un coinvolgimento significativo dell’Italia, che giocò un ruolo di primo piano sia nella costruzione della diga sia nella salvaguardia del patrimonio archeologico a rischio a causa dell’innalzamento delle acque del Nilo.
L’Alta Diga di Assuan fu costruita per regolamentare il flusso del Nilo, garantendo riserve idriche per l’agricoltura e fornendo energia idroelettrica essenziale per lo sviluppo industriale del Paese. Il ministro egiziano delle Risorse idriche e dell'irrigazione, Hany Sweilam, ha sottolineato come questa straordinaria opera abbia protetto l’Egitto per decenni, dimostrando la capacità del popolo egiziano di affrontare e superare grandi sfide.
![](https://static.wixstatic.com/media/153ca0_617d572874d649a3ab0950b0808a0634~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_650,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/153ca0_617d572874d649a3ab0950b0808a0634~mv2.jpg)
Uno degli aspetti più rilevanti del contributo italiano al progetto dell'Alta Diga fu il salvataggio dei templi di Abu Simbel, capolavoro dell'Antico Egitto che rischiava di essere sommerso dalle acque del bacino artificiale creato dalla diga.
L’UNESCO lanciò un appello internazionale per preservare i monumenti nubiani, e l’Italia rispose con un impegno straordinario. Il nostro Paese partecipò con ingegneri, tecnici, geologi, topografi, oltre a coinvolgere le migliori università e aziende italiane, tra cui Impregilo. Sotto la guida di Piero Gazzola e Luigi Rossato, fu realizzato un intervento senza precedenti: i templi di Abu Simbel furono tagliati in blocchi e ricostruiti fedelmente 65 metri più in alto rispetto alla posizione originaria.
Questo complesso lavoro, svolto tra il 1964 e il 1968, rappresenta una delle più grandi imprese di ingegneria e archeologia del XX secolo e un esempio di come la collaborazione internazionale possa salvare tesori inestimabili della storia dell’umanità.
Un'ipotesi provocatoria in un clima già teso
Questa pubblicazione arriva in un momento critico per le relazioni tra Israele ed Egitto. Il Cairo ha recentemente espresso il proprio malcontento per le dichiarazioni di Tel Aviv e Washington sulla crisi di Gaza, arrivando a rinviare una visita ufficiale del presidente Abdel Fattah El-Sisi negli Stati Uniti.
Il governo egiziano non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla pubblicazione di Nziv, ma è probabile che questa speculazione alimenti ulteriormente la tensione tra i due Paesi, storicamente legati da un trattato di pace, ma attualmente in rotta di collisione su più fronti.
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