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Talal Khrais: un reporter in prima linea

Immagine del redattore: Assadakah Editore Assadakah Editore

Paola Angelini-L’undicesima edizione del premio internazionale “Marzani”, organizzato dall’associazione Campania Europa Mediterraneo con il patrocinio della Presidenza della Camera dei deputati, del ministero degli Esteri, della Regione Campania, dell’Ordine dei giornalisti, dell’Università del Sannio, della Camera di commercio di Benevento e del Comune di San Giorgio, si è conclusa nella cittadina di San Giorgio del Sannio.

premio internazionale “Marzani” Talal Khrais un reporter in prima linea con Ibrahim Farhat. foto Assadakah

Tra i premiati Ibrahim Farhat, presidente TV Al Manar Libano, accompagnato da Talal Khrais, Responsabile della politica estera di Assadakah Onlus Associazione Italo-Araba e direttore, dal 1995, della sede Al Manar Italia.

A Talal Khrais il premio Grand reporter di guerra: lavora da molti anni come inviato di Al-Manar TV per la quale analizza la politica internazionale. Mesi di missioni lo hanno portato e riportato nelle zone di guerra, dal 2011 al 2018, in Siria. Reporter di quella orribile guerra, di quel dramma spesso dimenticato. Pensare che fino a 7 anni fa la Siria era uno dei paesi più stabili dell’area Medio Orientale.

Di origine libanese, dal 1986 Talal Khrais è corrispondente anche del quotidiano Assafir. In questi ultimi anni ha lavorato in 38 Paesi, con i colleghi di 84 diverse nazionalità ha condiviso intere giornate, con la prospettiva di restituire notizie e non chiudere gli occhi davanti al conflitto che ha cambiato gli equilibri dell’area Medio Orientale. Quella guerra si deve raccontare: bisogna essere capaci di dare un volto alla sofferenza, visto che le conseguenze del conflitto siriano hanno ripercussioni globali.

Nel 1994, a Roma fu costituita, su sua ispirazione e impulso, la prima storica “Assadakah”. Oggi è responsabile della politica estera per Assadakah Onlus Associazione Italo-Araba, e si è prodigato per oltre un ventennio nel promuovere nobili iniziative dell’Associazione, ottenendo riconoscimenti e benemerenze in tutto il mondo, lavorando in stretto rapporto con la stampa estera.

Assadakah può fieramente dichiarare di aver assicurato l’incolumità di tutti giornalisti, della RAI e non, che hanno operato in Siria, e di raccogliere e diffondere le notizie delle missioni militari italiane all’estero.

È questa, oggi, l’unica Assadakah esistente e operativa, nonostante varie omonimie, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo, di cui Talal Khrais è sempre riferimento qualificato e qualificante.

Le sedi di Assadakah Onlus Associazione Italo-Araba, che continua a mantenere un altissimo livello di informazione e di gestione dei rapporti culturali e politici, sono a Roma, in Libano, in Giordania, in Libia, in Siria, nella Repubblica Islamica dell’Iran, in Oman.

Assadakah Onlus Associazione Italo-Araba è una voce diversa rispetto a quelle che correntemente raccontano le vicende Medio Orientali, una voce che favorisce il confronto.

La cerimonia del premio internazionale “Marzani” è stata preceduta da un dibattito dal titolo “Medio Oriente, Nord Africa e Mediterraneo nell’era di Trump e di Putin”. Giornalisti e scrittori internazionali hanno raccontato i problemi politici e sociali, e hanno ricordato i giornalisti arabi che vivono la guerra in prima linea. L’evento integra le iniziative culturali che durante l’anno si susseguono tra presentazione di libri, rappresentazioni teatrali e musicali, cinema.

A Ibrahim Farhat va il premio giornalistico dedicato ai giornalisti martiri in Siria della TV libanese. Talal e Farhat hanno dedicato i premi ai familiari dei martiri caduti in guerra. Farhat ha ricordato i caduti in Siria, e il martirio dei colleghi giornalisti di Al Manar: “Ricordo questi colleghi che prima di andare a Maaloula hanno pregato in moschea, hanno salutato da combattenti la statua della Madonna, assicurando che la città cristiana di Maaloula sarebbe stata libera dai terroristi.

martiri a Maaloula foto Assadakah

Negli ultimi sette anni i reporter di Al Manar hanno combattuto in prima linea per raccontare la verità e per dire cose che altri non hanno detto, e per arrivare dove altri si sono fermati”. Hamza Haj Hassan, Mohamad Mantash, con il cameraman Halim Allaw, nel 2014 venivano uccisi da un gruppo di terroristi del Fronte Annusra, mentre i combattenti di Hezbollah liberavano la città di Maaloula dai terroristi.

Ibrahim Farhat, Presidente del Consiglio di Amministrazione della TV Al Manar, importante caposaldo dell’informazione indipendente in Medio Oriente schierato con la resistenza libanese, non ha mai smesso di trasmettere, neanche durante il duro bombardamento israeliano di Beirut, nel 2006. La TV Al Manar continua a rimanere in prima linea con 30 milioni di spettatori in tutto il mondo.

Sono intervenuti alla cerimonia del premio internazionale Marzani, Pino Cabras giornalista eletto nella Commissione Esteri del Movimento 5 Stelle.

Hamid Masoumi Nejad al premio internazionale “Marzani foto Assadakah

Hamid Masoumi Nejad, giornalista televisivo della Repubblica Islamica dell’Iran reporter, scrittore, corrispondente da Roma per la radio e televisione pubblica iraniana (IRIB). Autore di due libri su storia, cultura e archeologia dell’Iran, in lingua italiana. Nel suo Paese ha trascorso la gioventù partecipando alla rivoluzione iraniana, e alla guerra imposta dal regime di Saddam Hussein contro l’Iran. In Italia si è trasferito in Italia per motivi di studio, successivamente, per svolgere l’attività di corrispondente per l’IRIB, è apprezzato per la sua spiccata capacità professionale e l’autentica passione per il giornalismo. Riservato ma anche curioso, svolge il suo lavoro orientando l’attenzione sulla verità.

Leila El Houssi, scrittrice e docente di storia dei paesi islamici presso l’Università di Padova. Esperta di culture e questioni di genere del Mediterraneo in età contemporanea, in particolare dei rapporti intercorsi fra l’Italia, la Tunisia e gli altri paesi del Maghreb, ha pubblicato numerosi e apprezzati articoli su riviste nazionali e internazionali.

La giornalista britannica free lance e inviata di guerra Shelly Kittelison, presente nei diversi teatri di guerra del Medio Oriente, ha dimostrato coraggio, conoscenza, e indipendenza che le consentono anche di realizzare interviste prestigiose effettuate a protagonisti delle varie fazioni religiose e dei numerosi nuclei etnici che si contrappongono nelle aree più calde del mondo.

Enzo Parziale sindacalista e mediatore di pace; Antonio Cggiano capo struttura Rai Radio 2; Luca Aquino, trombettista e compositore è tra i musicisti di jazz italiani più apprezzati nel panorama internazionale; Manuela Giuliano, giornalista; Nicola Oddati, consigliere d’amministrazione della Scabec società della Regione Campania per la valorizzazione e promozione dei beni culturali, e docente universitario, autore di apprezzati libri. Gianfranco Di Fiore, scrittore, regista e sceneggiatore; Teresa Simeone giornalista, opinionista e scrittrice di illimitata passione civile. E molti altri.





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