top of page
rroggero5

Talal Khrais: “Le banche europee resituiscano i capitali illegali al Libano”


Roberto Roggero incontra Talal Khrais, responsabile Politica Estera della Associazione Italo-Araba Assadakah Onlus, nonché corrispondente in Italia e presso la Santa Sede della più autorevole agenzia stampa araba, la National News Agency, NNA di Beirut, il quale esprime il proprio punto vi vista sulla attuale situazione nel Paese natale, il Libano.

-La situazione in Libano è grave, ma perché proprio in questi due giorni si è aggravata?

-”Si è aggravata perché il governo in carica presieduto da Hassan Diab (dimissionario) non è riuscito realizzare nessuna delle riforme economiche richieste dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) per sostenere il Paese. Da otto mesi il presidente del governo incaricato, Saad Hariri, non è in grado di formare un esecutivo. Intanto, la lira libanese libanese è in caduta libera ha perso del suo valore più del 80%, e ha ha toccato quota 18.000 lire per 1 dollaro, al cambio del mercato nero, quando, all'inizio dell'anno, 1 dollaro era scambiato a 1.500 lire libanesi. La moneta libanese ha subìto una svalutazione forte...”-

-”Secondo te, quale potrebbe essere una possibile soluzione? E Italia ed l’Europa cosa possono fare per aiutare il Libano?

-”La classe politica che ha governato il Paese è responsabile del disastro economico, non si può affidare la guida del governo a chi per anni ha derubato il Paese. Questa classe politica ha rubato il passato, il presente e deruberà il futuro. L’Italia e l’Europa possono sicuramente aiutare il Libano e la popolazione, anzitutto restituendo i capitali illegali accumulati dei politici libanesi nelle banche europee. Basta aprire inchieste per capire da dove provengo tanti miliardi. Nell’interesse dell’Italia e dell’Europa aprire inchieste perché grande parte di questi capitali provengono da aiuti italiani e europei per il Libano per la realizzare dei progetti che non hanno visto la luce, soldi rubati dal contribuente Italiano. Solo cosi possono aiutarci. La Svizzera ha cominciate delle inchieste”.

Commenti


bottom of page