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Tajani - Una esibizione vergognosa

Roberto Roggero* - Visibilmente imbarazzato, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato gli episodi che hanno visto la base Unifil in Libano fatta bersaglio di colpi di arma da fuoco. L’imbarazzo è il minimo, la protesta è completamente inutile, visto che il governo israeliano considera le lamentele del governo italiano nulla più che un fastidio. E sarà sempre così finché ci si limiterà a “protestare” e nel contempo a vendere armamenti a Tel Aviv. Una vera e propria dimostrazione di vassallaggio e di totale mancanza di credibilità, dal momento che il ministero degli Esteri israeliano non si è preso nemmeno il disturbo di rispondere.

Il ministro degli Esteri Tajani così ha dichiarato: “Ho scritto di nuovo oggi al ministro degli Esteri di Israele, per dire che è inaccettabile quello che sta accadendo. Aspettiamo che facciano l’inchiesta, visto che si sono prove inequivocabili che siano stati gli israeliani a sparare contro le basi Unifil. Questa mattina c’è stato un altro incidente, anche questo inaccettabile, contro una base dove ci sono anche i soldati italiani. Non è ammissibile, quindi noi continuiamo a dire che le basi delle Nazioni Unite vanno tenute fuori perché sono strutture atte a mantenere la pace nella martoriata terra del Medio Oriente. Continuiamo a mantenere ferma la nostra posizione di condanna per quanto è accaduto. Certo che se si dovesse ripetere, allora vuol dire che è una scelta volontaria, e non si può parlare di incidenti. Per questo ho scritto al ministro degli Esteri Katz, dicendo che è inaccettabile ciò che sta accadendo. Avevamo chiesto, nei giorni scorsi, garanzie per l’incolumità delle nostre truppe, e infatti non ci sono militari italiani feriti, questo bisogna dirlo. I nostri soldati sono comunque in sicurezza. Non sono certo militanti di Hezbollah, ma hanno sempre garantito il rispetto delle regole, lavorando per la pace, per una situazione che garantisca anche alla popolazione libanese condizioni di sicurezza e hanno fatto e fanno il loro dovere. Siamo vicini ai nostri militari e seguiamo minuto per minuto la situazione e continuiamo a mandare messaggi molto chiari al governo israeliano. Su una eventuale riunione di emergenza ONU, è la stessa ONU che deve decidere, e anche a loro ho scritto una lettera per assicurare la tutela dei nostri militari…Quindi questo è ciò che sta accadendo, la situazione si evolse di minuto in minuto e noi la seguiamo”.

Non una parola che corrisponda a verità. Una dichiarazione che si commenta da sola: si scrivono lettere di protesta. Con quale risultato?

( * Direttore responsabile Assadakah News)

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