Roberto Roggero* - "Abbiamo addirittura scoperto cinque hezbollah che erano riusciti ad avere il passaporto italiano. Ora stiamo revocando la cittadinanza perché essere italiani è una cosa seria”. A farlo sapere è il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della Conferenza Nazionale degli Enti Locali di Forza Italia, in corso a Perugia. “La nostra proposta su Ius Italiae è una proposta legata a un principio: la serietà e la reale volontà di essere cittadino italiano”, ha sottolineato Tajani aggiungendo: "Ma tante persone non vogliono essere italiane".
Con questa dichiarazione, si ha la conferma dell’atteggiamento ipocrita e totalmente privo di credibilità del governo italiano, perché il ministro degli Esteri si è espresso senza ricordare che fra le truppe israeliane che stanno invadendo il Libano, raso al suolo Gaza e massacrato decine di migliaia di donne e bambini con bombe, missili e carri armati, ci sono allo stesso modo numerosi israeliani con doppio passaporto, ovvero anche italiano, quindi cittadini italiani. Inoltre, se tante persone non voglio essere riconosciute come “cittadini italiani”, è il caso di chiedersi il perché, posto che la motivazione potrebbe essere quella di vergognarsi di esserlo, se si viene rappresentati da un vero e proprio circo delle bugie.
Il ministro degli Esteri paragona l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 all’11 settembre 2001, ponendo l’accento sulla pericolosità di Hamas, per altro comprovata, ma non fa menzione della pericolosità dei progetti del governo israeliano, al quale si continua a vendere armamenti per poi partecipare al programma Food for Gaza, ovvero il piano che riguarda la creazione del Grande Israele dall’Eufrate al Nilo, e la pulizia etnica in atto contro la popolazione palestinese, libanese e siriana. Hamas viene identificato come unica organizzazione responsabile del disastro in corso in Medio Oriente, dicendo che se non ci fosse stato il 7 ottobre, non ci sarebbe stata guerra.
Il ninistro Tajani dimentica (volutamente) che se l'attacco di Hamas del 7 ottobre ha causato la morte di oltre 1.400 israeliani va detto che nella "guerra difensiva" scatenata dal criminale di guerra Netanyahu, i palestinesi sono in credito di oltre 42.000 morti e più di 70.000 feriti, oltre all'evidente disinteresse per gli ostaggi, che se fossero stati una priorità, si sarebbero continuati i negoziati, e non si sarebbe scatenata una ecatombe con il pretesto di liberarli.
Il ministro Tajani dimentica (volutamente) che la popolazione palestinese è sotto occupazione militare da oltre 70 anni, e ogni giorno di questi 70 anni almeno un palestinese innocente è stato deliberatamente ucciso, compresi bambini che hanno commesso lo sbaglio di giocare a palla vicino ai reticolati che delimitato la prigione Gaza a cielo aperto, senza parlare poi delle centinaia di giornalisti deliberatamente uccisi perché documentavano verità scomode. Posto che i bambini palestinesi vanno uccisi per evitare il rischio che crescendo possano diventare combatttenti della resistenza che si oppone all'occupazione. Il ministro Tajani dimentica (volutamente) che Hamas, così come Hezbollah, sono organizzazioni nate per rispondere all’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi, libanesi e siriani.
Il ministro Tajani dimentica (volutamente) che il governo italiano continua a parlare della necessità della soluzione a Due Stati, ma che l’Italia si è astenuta dal voto in sede ONU sia in occasione della proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina, premessa necessaria per tale soluzione, sia in merito alla proposta di cessate-il-fuoco a Gaza.
Il ministro Tajani continua a dichiarare: “Il futuro stato di Palestina, per il quale stiamo lavorando, dovrà essere uno Stato affidato alle cure dell’ANP, che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele. Ce la stiamo mettendo tutta con un’azione diplomatica intensa, in costante contatto con le nostre ambasciate, soprattutto quelle a Tel Aviv, a Teheran, a Beirut, e il consolato a Gerusalemme”.
Il ministro Tajani dimentica (volutmente) che se la Palestina non può essere controllata da Hamas, ma deve esserlo dalla Autorità Nazionale Palestinese, prima di tutto tale autorità dovrebbe essere riconosciuta da Tel Aviv, ma tale eventualità costituirebbe il riconoscimento dello Stato di Palestina, per cui è fuori discussione.
Il ministro Tajani dimentica (volutamente) che l’Italia ospita il rappresentante diplomatico ufficiale dello Stato di Palestina, con tanto di ambasciata, ma non ha ancora riconosciuto lo Stato di Palestina. Se tutto questo probabilmente non si doveva sapere, adesso si sa.
( * Direttore responsabile Assadakah News)
Comentarios