Assdakah News Agency - È entrato in vigore il cessate il fuoco di 24 ore in Sudan, dopo 4 giorni di scontri armatifra l’esercito sudanese e le forze paramilitari RSF. I due generali rivali, Mohamed Hamdan Dagalo, capo delle RSF, e Abdel Fattah al-Burhan, capo dell’esercito sudanese, hanno autorizzato un cessate-il-fuoco di 24 ore. La tregua, secondo quanto riferito da diversi media arabi, sarebbe dovuta iniziare martedì alle 18.00, ma fino a quel momento sono stati registrati pesanti combattimenti e non era chiaro se fosse entrata in vigore o meno.
Queste le ultime notizie, che contraddicono ciò che è stato affermato dal comando delle forze armate sudanesi, il quale riferisce di non riconoscere alcun negoziato sia tramite mediatori locali, sia internazionali, e che tale informazione riflette l’imminente sconfitta delle Forze di Supporto Rapido, perché gli scontri sono in una fase decisiva. AL momento, o morti sarebbero oltre un centinaio, circa mille i feriti, molti dei qu ali non hanno potuto raggiungere gli ospedali a causa delle difficoltà negli spostamenti. Nel centro di Khartoum n ci sono stati bombardamenti aerei, cannoneggiamenti e lancio di missili terra-terra, e anche nella zona dove si trova l'ambasciata d'Italia. Lo ha riferito una fonte qualificata nella capitale sudanese aggiungendo che sempre più abitazioni civili vengono colpite da proiettili vaganti.
Lega Araba, e ministri degli Esteri di numerosi Paesi hanno rinnovato gli appelli alle parti in conflitto a cessare immediatamente le violenze, invitandole a tornare al tavolo dei negoziati. Dal Giappone, i ministri del G7 fanno sapere che c'è accordo sulla necessità di un’immediata tregua e di un ritorno ai colloqui, colloqui che sono stati molto promettenti nel mettere il Sudan sulla strada verso una piena transizione, verso un governo a guida civile.
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