Assadakah News Agency – Da Karuizawa, in Giappone, dove si trova per partecipare al G7, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani dichiara pieno sostegno per un immediato cessate-il-fuoco fra le parti in causa: “Il governo italiano esprime vivissima preoccupazione per il protrarsi degli scontri armati tra l'esercito regolare e i gruppi paramilitari a Khartoum e per l'estensione dei combattimenti a diverse zone del Sudan. Soltanto un cessate-il-fuoco immediato e la ripresa dei negoziati potrà consentire di giungere a un accordo politico inclusivo per la formazione di un governo civile di transizione che porti il Sudan a elezioni democratiche. Il governo italiano da tempo ha iniziato a lanciare inviti ad operare più rapidamente per la stabilizzazione politica ed economica dei Paesi del Nord Africa e della regione subsahariana. Penso anche, in particolare, alla Tunisia, di cui parlerò con i miei colleghi. Ma oggi rivolgo con i Ministri del G7 anche un appello ai comandanti delle Forze Armate del Sudan e delle Rapid Support Forces perché cessino immediatamente i combattimenti che hanno già provocato troppi morti e feriti. Ho sentito l'Ambasciata d'Italia a Khartoum, che è aperta e pienamente operativa: stiamo monitorando la situazione di sicurezza dei cittadini italiani, che abbiamo invitato a restare nelle proprie abitazioni, valutiamo tutte le opzioni a tutela della loro incolumità, in coordinamento con le altre Ambasciate UE sul posto".
Intanto, si ha notizia della morte di tre operatori umanitari e il ferimento di altri due, membri del PAM-Wfp, il Programma Alimentare Mondiale dell'ONU, nella zona settentrionale del Darfur, lo ha annunciato il capo della missione delle Nazioni Unite in Sudan, Volker Perthes. In conseguenza dell’accaduto, l’ONU ha quindi annunciato la sospensione temporanea delle attività del PAM.
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