Assadakah News Agency - Un insieme di antiche strutture in roccia lavorata è stato scoperto lungo il corso del Nilo, in Sudan. I ricercatori lo hanno identificato come il più antico ed elaborato sistema idraulico scoperto fino ad oggi. La scoperta riguarda certamente le antiche popolazioni della Nubia, nel nord del Sudan, che già più di tre millenni fa erano esperti nello sfruttamento delle acque del grande fiume come sostentamento per le attività umane.
Le antiche “groyne”
Nella lingua locale, la struttura è chiamata “groyne”, e consiste in costruzioni posizionate in senso perpendicolare alla riva del fiume. Ancora oggi, tale principio è utilizzato per sfruttare il flusso delle acque e soprattutto del prezioso limo. I contadini che vivono lungo il Nilo, e i naviganti che lo percorrono, sono oggi i diretti depositari di questa antica sapienza.
Dal Fiume Giallo al Nilo
Le più antiche “groyne” conosciute fino ad oggi, erano quelle lungo il grande Fiume Giallo, in Cina. Oggi, grazie a questa scoperta, le squadre di ricerca formate da archeologi australiani e inglesi, hanno stabilito che le strutture nubiane risalgono ad almeno 2.500 anni prima di quelle presenti in Cina. Alcune sono ancora sepolte dalle acque del Nilo, altre sono visibili su antichi tratti del fiume oggi prosciugati.
Lo studio attuale in Sudan, rivela che le forme, le dimensioni e l’orientamento di questo antico impianto idrico sono elementi fondamentali per comprendere le funzioni.
E’ comunque indubbio che servissero per indirizzare le acque del fiume verso i campi coltivati per irrigazione e per trattenere il limo, che era il fattore fondamentale per le coltivazioni. Altre funzioni potevano essere la difesa delle stesse terre contro le inondazioni stagionali, la creazione di pozzi per le mandrie e per il rifornimento delle carovane che attraversavano il deserto, la creazione di specchi d’acqua per la pesca o per difendere le coltivazioni dalle tempeste di sabbia.
Culture diverse in contatto diretto
"Queste monumentali groyne fluviali hanno contribuito a collegare le persone dell'antico Egitto e della Nubia, facilitando il movimento su lunga distanza di risorse, eserciti e persone, ed è sorprendente che la loro importanza sia in gran parte sfuggita alla nostra attenzione fino ad oggi”, come riferisce l'archeologo Matthew Dalton dell'Università dell'Australia occidentale.
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