Assadakah News Agency - I paramilitari ribelli e le milizie terroriste affiliate, che fanno capo al generale Dagalo, comandante della Rapid Support Force, hanno assaltato la sede principale della Chiesa Evangelica di Wad Madani, capitale dello stato sudanese di Al-Jazira, provocando un incendio e gravi danni soprattutto alla storica biblioteca che contiene importanti tesori documentali, risalenti a oltre un secolo, di altissimo valore pe la storia in generale e per la storia della Chiesa in particolare.
Wad Madani si trova sulla riva occidentale del Nilo Azzurro, a circa 139 km a sud-est di Khartoum, con cui è collegata in particolare dalla rete ferroviaria. I paramilitari ribelli comandati dal generale Dagalo, si sono resi responsabili già in passato del genocidio del Darfur, quando la milizia era tristemente nota come Janjaweed, e oggi si stanno rendendo responsabili di rinnovate violenze ancora nel Darfur, nel Kordofan e in altre zone del Sudan.
Emergenza assoluta
A Wad Madani la situazione è critica, oltre 300mila persone sono fuggite dalle proprie case, altri ancora provenivano da altri villaggi attaccati e incendiati e sono state costrette a fuggire nuovamente, e i paramilitari non mostrano alcun rispetto per la neutralità delle strutture mediche. La Chiesa Evangelica rimane comunque un punto di riferimento per moltissime persone che non hanno alcun rifugio e mancano di generi di prima necessità per sopravvivere, ed è centro di accoglienza per i rifugiati della regione.
Non è la prima volta che la sede principale della Chiesa evangelica presbiteriana a Wad Madani, subisce minacce e attacchi, da parte dei paramilitari ribelli, ma non era mai stata attaccata direttamente e non aveva mai subito la perdita di importanti testimonianze storiche e culturali.
Odio etnico e conflitti settari
Il reverendo Youssif Matar, segretario generale della Chiesa evangelica presbiteriana, ha dichiarato di essere stato informato che l’attacco è stato accuratamente preparato, con l’intenzione di arrecare gravi danni. L’incendio, sulla base delle informazioni raccolte, era intenzionale e mirava a distruggere le strutture religiose della comunità cristiana e a cancellare la storia della chiesa, che abbraccia più di un secolo. Le fiamme hanno consumato la biblioteca principale, che ospitava documenti storici, e hanno devastato la sala grande. Il reverendo Youssif Matar non ha escluso la possibilità che questo incidente fosse un tentativo di seminare odio religioso e incitare conflitti settari.
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