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Sudan - La verità sulla situazione 1/3

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Aggiornamento: 6 mar

Roberto Roggero* - La stampa occidentale continua ad occuparsi in modo molto superficiale sulla reale situazione in Sudan. L’ONU denuncia ufficialmente i crimini della Rapid Support Force, specialmente nel Darfur, dove continuano i rapimenti di donne e l’Unicef rende noto che sono state commesse oltre 600 violazioni contro bambini, solo negli ultimi sei mesi. Continuano gli attacchi indiscriminati ai campi profughi e le fughe di migliaia di persone verso i punti di raccolta al confine, con Paesi che già hanno priorità interne allarmanti.

Lo scorso 12 febbraio, il ministro degli Esteri del governo riconosciuto del Sudan ha ufficializzato il rapporto sulla Rapid Support Force, che conferma obiettivi di vero e proprio genocidio nei confronti delle minoranze del Darfur. La RSF organizza vere e proprie spedizioni punitive, fra cui contro i campi profughi di El-Fasher e Zamzam, compiendo crimini efferati contro la popolazione. Situazione peggiorata dal dicembre 2024. I paramilitari della RSF si accaniscono poi contro specifici gruppi tribali, bloccando le vie di fuga, come è accaduto dei pressi di Ardamta e Al-Jineina nel giugno 2023. Fra gli obiettivi, i pozzi d’acqua lungo le piste nel deserto, centri di rifornimento e di soccorso. Azioni condannate pubblicamente da Clementine Nkuwa Salami, coordinatrice ONU per gli Affari Umanitari.

Il World Food Program a sua volta denuncia i blocchi che la RSF dispone, per sequestrare i convogli umanitari, specialmente quelli diretti a Zamzam, e la piattaforma investigativa Al-Hakika testimonia le atrocità commesse con ritmo sistematico, e massacri di civili in villaggi come Al-Jazeera, sul Nilo Bianco, e naturalmente Khartoum, dove i civili vengono uccisi a dozzine. Altre violenze nel Nord Darfur, e nei pressi di El-Fasher.

In occidente è passato sotto silenzio il recente massacro compiuto l’11 febbraio non lontano da Zamzam, dove si trova il campo profughi a circa 12 km a sud-est di El-Fasher, dove sono state usate le artiglierie. Il governatore del Darfur, Mani Arko Manawi, ha a sua volta denunciato l’attacco della Rapid Support Force a Zamzam, con un appello a sospendere ogni sostegno internazionale alla RSF.

Medici Senza Frontiere parla di assoluta e prioritaria emergenza, totale stato di allarme, catastrofe umanitaria senza precedenti...

(continua)

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