Marwa Al Khayal – Quando si pensa alle piramidi, per immediata associazione si pensa all’Egitto, e naturalmente non è sbagliato se ci si riferisce alla maestosità di queste fantastiche costruzioni. Non è però all’Egitto che spetta il primato di “Paese delle piramidi” se ci si riferisce alla quantità, perché questo primato appartiene al Sudan, dove fino ad oggi ne sono state riscoperte oltre 250, rispetto alle circa 140 che si trovano in Egitto, e risalenti in gran parte al Regno di Kush, antica civiltà che governò le aree lungo il Nilo dal 1070 a.C. al 350 d.C. circa mezzo secolo dopo gli egizi.
I Kushiti, come gli egiziani, seppellivano i membri della corte reale sotto le piramidi, presumibilmente per aiutare le loro anime a raggiungere i cieli, ma strutturalmente gli edifici sono molto diversi. Quelle in Sudan sono molto più ripide e strette, e costruite con pietre a gradini, in contrasto con le superfici lisce delle più ampie piramidi egiziane. Ovviamente anche le dimensioni sono differenti: la piramide kushita media è alta 30 metri, mentre quella egizia è alta circa 138 metri. Solo l'antica città di Meroe aveva un numero sbalorditivo di queste strutture: circa 200 delle 255 piramidi del Paese. Nonostante la gran quantità, sono tante le domande che gli archeologi hanno in merito a queste costruzioni, meno studiate delle loro controparti egiziane, ma altrettanto importanti nella storia della civiltà.
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