Assadakah News - Con il massimo sincero rispetto e vicinanza per le vittime della guerra fra Hamas e Israele, nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, non si richiama mai abbastanza l’attenzione internazionale per quanto sta avvenendo in Sudan, dove le pochissime organizzazioni di aiuto ancora in attività, denunciano atrocità e violazioni dei diritti umani. Oltre alla guerra civile in atto, e all’ingerenza di interessi terzi nel Paese, l’allarme riguarda fame, carestia, epidemie, mancanza di soccorso fra gli enormi flussi di profughi verso i confini con i Paesi vicini, come il Chad, dove la situazione è altrettanto allarmante.
Il coordinatore regionale per i diritti umani e i rifugiati dell’ONU (Unhcr), Mamadou Dian Balde, dichiara che c’è una carestia nel Darfur settentrionale. Donne, bambini e uomini sfollati stanno morendo di fame, malnutrizione e malattie. Questa è una chiara indicazione della fragilità delle persone costrette a fuggire, molte delle quali più volte.
Azioni urgenti
Con le spaventose atrocità sui diritti umani, la fuga forzata di oltre 10 milioni di persone dall’inizio della guerra, e la mancanza dei più elementari servizi per un’ampia percentuale della popolazione, la più urgente catastrofe umanitaria del mondo cresce e si aggrava ogni giorno, minacciando di inghiottire l’intera regione. L’arrivo di milioni di rifugiati e sfollati interni sta mettendo a dura prova le comunità ospitanti. Fame e la carestia aumentano in mezzo alle violenze, coloro che attraversano i confini per trovare sicurezza arrivano in condizioni sempre più terribili. “E’ davvero necessaria un’azione urgente e decisiva - dichiara Dian Balde - perché questa guerra brutale deve finire. Gli operatori umanitari devono avere accesso agli aiuti. I donatori internazionali devono aumentare il sostegno per affrontare il persistente sottofinanziamento di questa e altre crisi umanitarie ma il popolo sudanese, in particolare, credo abbia sofferto abbastanza!”.
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