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Sudan - Esercito governativo avanza nel Darfur

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Aggiornamento: 5 giorni fa

Assadakah News - Le forze armate sudanesi hanno riferito di aver ucciso almeno 45 paramilitari delle Forze di Supporto Rapido (RSF), in guerra da due anni con il governo riconosciuto a livello internazionale, in un'operazione ad Al Fasher, capitale del Darfur settentrionale. Le forze speciali, si legge in una nota, hanno condotto una serie di attacchi contro i nascondigli dei ribelli, uccidendone 45 e ferendone una decina.

L'esercito ha quindi rivendicato la liberazione di due quartieri, una stazione di polizia, un complesso medico e cinque edifici adiacenti. Le truppe regolari hanno inoltre catturato due paramilitari che hanno rivelato piani e istruzioni per l'invio di nuovi rinforzi per compensare le pesanti perdite subite nelle ultime settimane. L'esercito sudanese ha dichiarato che la situazione è sotto controllo e che le forze armate e le forze congiunte sono pronte a proteggere la città.

Nelle ultime settimane le forze governative hanno segnato alcuni importanti successi, in particolare nella capitale Khartoum, dove hanno ottenuto il controllo del Palazzo presidenziale e di altri siti strategici della capitale, fra cui la banca centrale, come dichiarato dal portavoce dell'esercito Nabil Abdallah.

Fonti dell'esercito hanno affermato che i combattenti delle RSF sono fuggiti tra gli edifici di Al-Mogran, un'area appena a ovest del palazzo che ospita banche e gli uffici di alcune aziende. Le forze paramilitari avevano piazzato cecchini nei palazzi del distretto, che si affacciano sia su Omdurman, dall'altra parte del fiume Nilo, sia sui ministeri del centro di Khartoum.

Non ci saranno colloquio tra esercito regolare e le Forze paramilitari di supporto rapido (RSF) fino a quando queste ultime non si ritireranno dal palazzo presidenziale di Karthoum e non deporranno le armi. Lo ha chiarito il presidente e comandante in capo delle forze governative, generale Abdel Fattah al-Burhan.

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