Assadakah News Agency - La salute e il sostegno al settore agricolo sono aree prioritarie dell'azione della Cooperazione allo Sviluppo Italiana in Sudan. Lo segnala una nota dell'Ambasciata d'Italia a Khartoum nel riportare gli esiti della missione effettuata dall'Ambasciatore Michele Tommasi nello Stato di Cassala, nell'est del Paese. Nella regione la cooperazione italiana gestisce un "imponente programma" nel settore sanitario, viene ricordato. Tra le iniziative di maggiore rilevanza figurano la realizzazione di una "Cittadella della Salute", un vasto comprensorio che include la riabilitazione di un ospedale materno infantile con 120 letti, l'unica banca del sangue di importanti dimensioni dello Stato, un centro sanitario pediatrico dotato di sale operatorie e terapia intensiva, un nuovo blocco operatorio, il rafforzamento della rete dei laboratori centrale e periferici in funzione di controllo e risposta alle ricorrenti crisi epidemiche che affliggono questa zona del Paese.
"Questi importanti risultati sono il frutto del particolare approccio dell'AICS in Sudan che è basato sulla stretta collaborazione con altri attori del sistema Italia e del sistema onusiano, oltre che su un articolato dialogo con le controparti locali", si afferma nella nota. "Le Università di Chieti Pescara e di Sassari sono tra i nostri maggiori alleati in questa sfida per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 'SDG 3 - Raggiungimento della Salute Universale. Il livello professionale raggiunto dai nostri collaboratori locali dimostra quanto l'investimento sul capitale umano in Sudan costituisca l'indispensabile volano per rifondare un sistema sanitario che investa nei giovani. Il nostro obiettivo è di rendere la salute un bene universale e non un privilegio riservato a pochi", viene aggiunto. !E non c'è solo il settore sanitario tra gli impegni della nostra cooperazione", ha dichiarato l'Ambasciatore Tommasi: "a New Halfa, la seconda città per popolazione dello Stato di Cassala, ben 28 cooperative agricole sono riunite nell'associazione"Sesame Producers' association of Wad El Helew", spina dorsale di una comunità che nasce nel 1964 con l'arrivo della popolazione nubiana di Halfa, sfollata dal Nord al tempo della costruzione della grande diga di Asuan. Oggi si tratta di una realtà produttiva che aggrega oltre 8.000 piccoli imprenditori nella produzione del sesamo, pianta preziosa per il suo elevato valore economico sui mercati internazionali - ha ricordato l'Ambasciatore - A New Halfa l'Italia ha fornito un impianto per la pulitura dei semi del sesamo, indispensabile per garantire un livello di qualità del prodotto tale da renderlo idoneo all'esportazione, assicurando inoltre una costante attività di assistenza tecnica. E ancora nel settore agricolo l'Italia sviluppa insieme ad UNIDO una importante iniziativa per la realizzazione di sistemi di irrigazione ad energia solare, schemi irrigui resi possibili grazie ad una tecnologia sempre più diffusa anche in ragione delle caratteristiche climatiche del Sudan, tra i Paesi con il più elevato numero di giorni di sole all'anno", viene ricordato nella nota. La realizzazione di una cella frigorifera ("Cold Storage Facility") di produzione italiana presso il mercato ortofrutticolo centrale della città di Cassala è "un altro fiore all'occhiello" della Cooperazione italiana. Grazie a questa infrastruttura è possibile ridurre notevolmente i tempi di deperibilità della produzione di frutta e verdura, con un notevole beneficio economico che si estende dalla produzione sino all'estremità della filiera commerciale. "Il caloroso incontro con i rappresentanti delle associazioni di imprenditori ("Alikhaa Cooperative") è la conferma della qualità della nostra collaborazione con le controparti sudanesi e sottolinea l'importanza di assicurare continuità alla strategia italiana di cooperazione in Sudan", ha dichiarato l'Ambasciatore Tommasi.
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