Khartoum, 25 aprile 2023 - "I vertici delle Forze Armate Sudanesi hanno risposto alla richiesta di mediazione saudita-americana per un cessate-il-fuoco di 72 ore, a partire dalla mattina di martedì 25 aprile, a conferma della volontà di proteggere i civili e rispettare il diritto umanitario internazionale.
Mentre ricorda le ripetute inadempienze e violazioni delle milizie ribelli durante il precedente periodo di armistizio, condanna con la massima fermezza il comportamento terroristico e criminale di queste milizie e il loro continuo approccio nel prendere di mira ambasciatori, diplomatici e quartier generali delle missioni diplomatiche. L'uccisione dell'assistente addetto amministrativo presso l'ambasciata egiziana è solo un'ulteriore prova di questo comportamento, che rappresenta una terribile violazione del diritto internazionale umanitario.
Il Ministero degli Affari Esteri apprezza gli sforzi della comunità internazionale nell'approvare questa tregua umanitaria, e rileva la necessità di ritenere le milizie ribelli responsabili di questi crimini e violazioni contro civili, vite e proprietà.
Il monitoraggio della cronaca di questi crimini e violazioni da parte della milizia ribelle di supporto rapido conferma che è diventata, dalla realtà delle sue azioni, una formazione terroristica coinvolta nel terrorizzare i cittadini, uccidere, prendere di mira i civili e usarli come scudi umani, distruggendo le strutture civile e di servizio dello stato, diffondendo caos e paura per la sicurezza attaccando le sedi della polizia e liberando i criminali dalle carceri pubbliche.
Il Ministero degli Affari Esteri rinnova l'impegno dello Stato per questa tregua umanitaria e per la cessazione dei combattimenti e il ritorno alla normalità della vita civile. Allo stesso tempo, mette in guardia contro l'utilizzo di queste buone intenzioni, da parte delle forze ribelli per commettere ulteriori violazioni contro civili stranieri e cittadini sudanesi".
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