(Marwa Al Khayal/Assadakah News) - Sappiamo poco del Sudan, perché purtroppo la stampa in Occidente non aggiorna abbastanza sulla tragica situazione, per altro in continuo mutamento, e malgrado l'importanza di questo immenso territorio a livello geopolitico non solo continentale, ma mondiale.
Fin dalla fondazione, la associazione italo-araba Assadakah ha dedicato, e dedica, ampio spazio a questo grande Paese amico, legato all' Italia da rapporti storici.
Il presidente della associazione italo-araba Assadakah, Franco Abdulkader Omeich, ha sollecitato il Consiglio Direttivo per dedicare ancora maggiore spazio al Sudan e all’Africa, nell’attualità di diverse situazioni di emergenza in atto, con il reale pericolo di vederle degenerare irreparabilmente. Ed è ben noto, con esempi nella sola storia recente del Sudan, che a subire situazioni di questo tipo, è la popolazione impotente, e fra questa in particolare i più deboli e giovani.
Ecco perché, rispondendo all' appello del presidente, la associazione italo-araba Assadakah, in collaborazione con WAI (Welcome Association Italy), organizza il 16 maggio 2024, dalle 17.30, presso la sede Banca Generali, in via Cesare Fracassini 13A/B a Roma, un incontro di particolare valore e interesse, soprattutto per la presenza di ospiti di prima importanza. Il meeting “Sudan fra guerra e pace - Il ruolo delle organizzazioni umanitarie” vedrà infatti la partecipazione dei responsabili e dei rappresentanti ufficiali delle due associazioni organizzatrici, Franco Abdulkader Omeich, presidente di Assadakah: Carlo Palumbo, vicesegretario generale di WAI, che introdurranno gli ospiti, in particolare S.E. Sayed Altayeb Ahmed, ambasciatore del Sudan in Italia (foto); S.E. Bruno Scapini, già ambasciatore della Repubblica Italiana e penna di particolare acume; Antonella Napoli, scrittrice e direttrice responsabile di Focus on Africa; Giorgia Girometti, esperta consulente della comunicazione per Medici Senza Frontiere e membro del Board di MSF Italia.
Al centro dell’incontro, quindi, il Sudan che da ormai un anno è travolto dalla guerra civile causata da una milizia paramilitare fuorilegge che di è autodefinita Rapid Support Force, ma con lo spettro dei famigerati Janjaweed responsabili del genocidio del Darfur, oggi nuovamente preda di scontri e violenze in una spirale difficile da fermare.
Malgrado tutto ciò, il popolo sudanese lotta per l'unità, l'integrità e la sovranità che gli spettano di diritto, come il diritto di poter vivere un futuro senza violazioni dei diritti umani oggi tragicamente all’ordine del giorno.
Nonostante la coraggiosa azione di organizzazioni come Medici Senza Frontiere, e poche altre realtà del genere, la situazione in Sudan è drammatica, con milioni di persone metà della popolazione è profuga più di cento morti.
La situazione è difficile ma esiste la speranza, finché c'è una speranza non bisogna fermarsi, e soprattutto tenere viva l’informazione, l’aggiornamento, la verità della cronaca, uno degli obiettivi che la associazione italo-araba Assadakah porta avanti, con l’impegno di una rete di corrispondenti professionisti che formano la rete Assadakah News.
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