Sudan - Ancora violenze da parte della RSF
- Roberto Roggero
- 7 ore fa
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Assadakah News - In Sudan, devastato dalla guerra civile e da una crisi umanitaria senza precedenti, gli aiuti destinati ai profughi spesso non arrivano a destinazione. Vengono invece venduti nei mercati o distribuiti a funzionari e dipendenti statali, lasciando gli sfollati nei campi in condizioni di estrema emergenza. La guerra ha spinto oltre 30 milioni di persone, tra cui 16 milioni di bambini, in una situazione di bisogno urgente.
Le Nazioni Unite descrivono la crisi come catastrofica. La riduzione dei finanziamenti internazionali, anche a causa di misure dell’amministrazione statunitense, ha aggravato l’emergenza. In questo contesto, le difficoltà nella distribuzione degli aiuti umanitari rappresentano un ostacolo significativo.

Le persone che vivono fuori dai centri di accoglienza ufficiali, hanno meno probabilità di ricevere assistenza. Secondo lo studio, negli ultimi sei mesi, l’80% dei membri delle comunità ospitanti e il 68% degli sfollati che vivono con loro non hanno ricevuto aiuti. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per garantire maggiore trasparenza e monitoraggio. Senza azioni concrete, i problemi nella distribuzione continueranno a privare i profughi di risorse essenziali, peggiorando fame e sofferenza.
Secondo alcuni attivisti, i paramilitari ribelli della Rapid Support Force (RSF) hanno ucciso più di 30 persone in un altro attacco mortale nella regione del Darfur, con un nuovo attacco contro El-Fasher, capitale della provincia del Darfur settentrionale, con bombardamenti su edifici residenziali e mercati aperti della città.
La notizia segue a meno di una settimana i drammatici avvenimenti che hanno causato oltre 400 morti nella zona dei campi profughi di Abu Shouk e specialmente Zamzam, il più grande campo di sfollati del Sudan, dove è stato bloccato l’accesso agli operatori umanitari. Ciò solleva il timore che il Sudan si stia dirigendo verso una spartizione o un conflitto prolungato come in Libia, dove due amministrazioni rivali si contendono il potere da oltre un decennio.
Dal 24 aprile 2023, inizio di questa assurda nuova guerra civile, il Sudan è piombato nel caos. Da allora almeno 25mila persone sono state uccise e circa 13 milioni sono state cacciate dalle loro case. Quattro milioni di sfollati sono fuggiti nei Paesi vicini.
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