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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Strasburgo - L'Italia vota contro la risoluzione che condanna Baku


Letizia Leonardi (Assadakah News) - Finalmente il Parlamento europeo condanna, con una dettagliata risoluzione, qualsiasi aggressione militare, l'uso della forza o minacce ibride contro l'Armenia da parte dell'Azerbaijan, nonché interferenze straniere e tentativi di destabilizzare la situazione politica in Armenia. Nel testo si condannano gli arresti arbitrari di cittadini dell'UE basati su false accuse di spionaggio e i ripetuti tentativi dell'Azerbaijan di denigrare e destabilizzare gli Stati membri, anche attraverso il cosiddetto Gruppo di iniziativa di Baku. Il Parlamento europeo ha espresso, nella sua risoluzione, anche profonda preoccupazione per la salvaguardia del patrimonio culturale, religioso e storico nel Nagorno-Karabakh a seguito del massiccio esodo della sua popolazione armena. Esorta l'Azerbaijan di astenersi da ulteriori distruzioni, negligenze o alterazioni delle origini del patrimonio culturale, religioso o storico nella regione e la invita ad impegnarsi per preservare, proteggere e promuovere questo patrimonio; si chiede la tutela del patrimonio culturale, storico e religioso armeno nel Nagorno-Karabakh in linea con gli standard dell'UNESCO e gli impegni internazionali dell'Azerbaijan. L'Istituzione di Strasburgo insiste affinché Baku autorizzi una missione dell'UNESCO nel Nagorno-Karabakh. Nella risoluzione, che è stata trasmessa alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Presidente, al Governo e al Parlamento della Repubblica dell'Azerbaigian, al Presidente, al Governo e al Parlamento della Repubblica d'Armenia, al Direttore generale dell'UNESCO, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, alle Nazioni Unite e al Consiglio d'Europa, si ribadisce l'invito alle istituzioni dell'UE e agli Stati membri a continuare a offrire assistenza all'Armenia per far fronte ai rifugiati del Nagorno-Karabakh e invita l'UE, a fornire un nuovo pacchetto di aiuti all'Armenia per sostenere il governo di Yerevan a soddisfare le esigenze umanitarie dei rifugiati. La risoluzione riafferma il suo sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale sia dell'Azerbaijan che dell'Armenia e sostiene fermamente la normalizzazione delle loro relazioni sulla base dei principi del reciproco riconoscimento dell'integrità territoriale e dell'inviolabilità delle frontiere, conformemente alla dichiarazione di Alma-Ata del 1991. Rribadisce anche la richiesta di ritiro delle truppe azere dall'intero territorio sovrano dell'Armenia, sottolineando che i problemi di connettività dell'Azerbaijan con la sua exclave di Nakhchivan dovrebbero essere risolti nel pieno rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Armenia. Ribadisce inoltre la sua posizione secondo cui l'UE dovrebbe essere pronta a imporre sanzioni a qualsiasi individuo ed entità che minacci la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Armenia. Si invita inoltre l'UE a porre fine alla sua dipendenza dalle esportazioni di gas dall'Azerbaijan e invita la Commissione a sospendere il memorandum d'intesa del 2022 sul partenariato strategico nel settore dell'energia e ad agire di conseguenza. Questi sono solo alcuni importanti punti dell'articolata risoluzione che delinea finalmente una presa di posizione concreta di fronte alla politica arrogante e aggressiva dell'Azerbaijan. Purtroppo il viceministro italiano degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, responsabile della regione del Caucaso nel Consiglio dei ministri italiano, coordinatore della direzione nazionale del partito al governo Fratelli d'Italia, Edmondo Chirielli, ha criticato aspramente la risoluzione adottata dal Parlamento europeo contro l'Azerbaijan e ha dichiarato la neutralità del suo partito in merito alla questione. Ma la cosa che sconcerta è il commento di Chirielli sulla risoluzione che, secondo lui è piena di falsificazioni giuridiche e storiche. Secondo l'esponente di FdI sarebbe stata l’Armenia che illegalmente (condannata dall’ONU) per trent’anni, con l’appoggio dell’Armata Rossa, ha occupato non solo il Nagorno-Karabakh, ma anche un territorio due volte più grande e abitato solo da azeri. Non sarebbe quindi l’Azerbaijan ad essere responsabile della partenza degli armeni dalla regione, ma la retorica filo-russa che patrocina la leadership separatista armena della regione. Una visione davvero singolare dei fatti. Secondo Chirielli più di 750 mila azeri sarebbero stati costretti a lasciare le loro terre. Come ha fatto la Russia in Ucraina. Gli azeri non possono ancora tornare nelle loro terre perché le loro città sono state distrutte e le loro terre sono state minate, ha affermato il viceministro che ha negato anche l'assenza .di truppe azere sul territorio dell’Armenia.

Un atteggiamento, quello di Chirielli, che è davvero incomprensibile. Si fa fatica a comprendere che per il gas si possa arrivare a calpestare ogni diritto umano ma non si può accettare che venga addirittura mistificata la storia invertendo i ruoli delle vittime e degli aggressori.

(Foto - Il Foglio)

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