top of page

Speciale Sudan - Situazione insostenibile per la popolazione

Assadakah News - ''In Sudan è in corso una delle più gravi emergenze umanitarie del nostro tempo - sottolinea Ennio Miccoli, Direttore di Coopi Cooperazione Internazionale, organizzazione umanitaria presente nel Paese da oltre 20 anni - Nonostante questo, in un contesto globale segnato da conflitti ad alta intensità, quello sudanese è rimasto ai margini dell'attenzione internazionale, pur avendo effetti devastanti su scala nazionale e regionale''. In due anni il conflitto ha causato circa 30mila vittime, di cui 7.500 civili, e ha generato un'escalation drammatica di violenze contro i minori, con un aumento del 480% di gravi violazioni sui bambini.

Dallo scoppio della guerra, il 15 Aprile 2023, in Sudan oltre 12 milioni di persone risultano sfollate e tra queste quasi 4 milioni hanno cercato rifugio oltre confine, in paesi come Egitto, Ciad e Sud Sudan, che già affrontano forti pressioni umanitarie. E' quanto si legge in una nota diffusa da Coopi, Cooperazione Internazionale, dove si spiega che quasi un terzo della popolazione sudanese è sfollato e la metà di loro sono bambini. Ad aggravare il quadro, si aggiungono la crisi alimentare, che colpisce 24 milioni di persone, e l'emergenza idrica, che costringe 270mila persone, inclusi 130mila bambini, ad avere difficoltà a reperire acqua potabile.

Anche i servizi di base sono compromessi: nelle zone più colpite dal conflitto, solo il 25% delle strutture sanitarie sono rimaste operative, mentre la mancanza di acqua e le condizioni igieniche precarie stanno favorendo la diffusione di malattie.

Una guerra che si riflette anche sul piano giuridico internazionale, con il Sudan che ha citato gli Emirati Arabi Uniti a comparire di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia con l’accusa di avere sostenuto i paramilitari ribelli della Rapid Support Force e quindi di violazione della Convenzione ONU sui casi di genocidio.

Gli Emirati Arabi Uniti affermano che il caso è infondato e sostengono di non essere coinvolti nella guerra contro la etnia Massalit.

Dall’altra parte, gli Stati Uniti accusano l'esercito sudanese di aver attaccato i civili, e la RSF di aver commesso un genocidio nella regione del Darfur occidentale.

Il caso Sudan rischia così di impantanarsi in questioni giurisdizionali, mentre la gente sul campo continua a subire le conseguenze di una guerra assurda.

Gli esperti del caso dicono che è improbabile che una qualsiasi di queste accuse fattuali o rivendicazioni legali venga ascoltata o decisa dalla Corte Internazionale di Giustizia, dato che gli Emirati Arabi Uniti hanno espresso una riserva all'Articolo IX quando hanno aderito alla Convenzione sul Genocidio nel 2005, ci si può aspettare che la Corte Internazionale di Giustizia concluda di non avere giurisdizione per dirimere questa controversia.

Comentários


bottom of page