Assadakah News Agency - Nuovi combattimenti sono avvenuti, con una decina di vittime e circa 30 feriti, nei pressi di Garian, a una ottantina di chilometri a sud di Tripoli, che rischiano di riaccendere gli scontri in tutto il Paese. Secondo le ultime notizie, la 444a Brigata delle forze affiliate al Governo di Unità Nazionale, avrebbe catturato un reparto di mercenari provenienti da Chad, alleate all’Esercito Nazionale Libico del generale Khalifa Aftar.
La Brigata 444 è un reparto addestrato da istruttori turchi e comandato dal salafita generale Mahmoud Hamza, accusato di avere coordinato diverse incursioni nella vale meridionale di Garian, alla ricerca di rifornimenti e munizioni.
Le violenze sono esplose dopo che una milizia pesantemente armata ha cercato di rientrare a Garian dalla Libia orientale. A causare gli scontri pare sia stato il leader militare Adel Daab, il quale ha cercato di rientrare in città alla guida di un’ingente forza armata. L’intento era quello di entrare pacificamente in coordinamento con altre milizie alleate all’interno della città, ma le cose sono andate diversamente, anche perché altre forze di Garian fedeli al Governo di Unità Nazionale di Tripoli si sono mobilitate.
Il primo ministro di Tripoli, Abdulhamid Dabaiba, ha deciso di formare una Sala Operativa formata da ben 22 brigate, per inviare rinforzi e ricacciare gli alleati di Haftar. Tra queste forze armate spicca la Brigata 444, tecnicamente sotto il ministero della Difesa, guidato “ad interim” dallo stesso Dabaiba.
Il processo politico sembra ormai naufragato. Lo stallo causato dalla divisione politica ed istituzionale rischia di degenerare in una nuova escalation di violenza. La società e tribale è riuscita a mantenere finora la propria coesione, nonostante le innumerevoli sfide, ma la legge elettorale approvata dal Parlamento presenta ancora punti di disaccordo, ad esempio sulla partecipazione dei rappresentanti Tuareg e Tebu. Non esiste ancora un vero e proprio progetto di Stato unificato, né programmi di riconciliazione comunitaria, consigli sociali e istituzioni. Le tribù libiche svolgono un ruolo importante nella riconciliazione ma, secondo le informazioni locali, non hanno ricevuto sostegno da nessuno, perché i partiti influenti sulla scena politica hanno voluto sfruttarle per i propri interessi.
Preoccupa inoltre la situazione nel Sahel, in particolare Mali e Niger, dove la situazione è molto pericolosa, ed è necessario trovare soluzioni radicali a queste crisi, in modo che il loro contagio non si diffonda a tutti i Paesi vicini e tutti se ne rammarichino, poiché il rammarico non servirà affatto.
Nella regione di Azawad, nel nord del Mali, è in atto la pulizia etnica e il genocidio dei Tuareg, soprattutto da quando l’attuale governo si è alleato con i mercenari russi Wagner. In molti villaggi e città hanno ucciso anziani, donne e bambini, hanno bruciato proprietà, ucciso bestiame e avvelenato pozzi. Tutto ciò è avvenuto davanti agli occhi della comunità internazionale, rimasta inerme.
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